Dopo l’appello della Fnsi letto ieri, oggi sono state rese note le cinque terne finaliste

Premio Luchetta, Trieste per Del Grande libero

L’appello a Trieste

L’appello per la liberazione di Gabriele Del Grande al “Link – Premio Luchetta incontra” di Trieste

TRIESTE – L’appello per la liberazione del giornalista Gabriele Del Grande, letto dal presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, presente con il componente della Giunta Esecutiva Carlo Muscatello, presidente dell’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia, ha aperto ieri a Trieste la tre giorni di “L.Ink – Premio Luchetta incontra”, che oggi ha reso note le terne finaliste delle cinque categorie del Premio giornalistico internazionale organizzato con la collaborazione dell’Ordine e dell’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia.
Promosso dalla Fondazione Marco Luchetta di Trieste e dedicato all’infanzia vittima di guerra, il premio annovera tra i finalisti per la categoria Tg News: Riccardo Chartroux con Walter Padovani (Rai Tg3), Lyse Doucet (Bbc), Giammarco Sicuro (Rai Tg2); per la sezione reportage: Valerio Cataldi (Tg2 Dossier), Marco Gualazzini (ilgiornale.it), Francesca Mannocchi (Rai3 Doc3); per la sezione Stampa italiana: Marta Serafini e Davide Frattini (Corriere della Sera), Laura Silvia Battaglia (Left Magazine); per la sezione Stampa internazionale: El Pais, con Antonio Pampliega; Daily Mirror, con Tom Parry; The Guardian, con Ruth MacLean; per la sezione Fotografia: Amid Heyadatullah (Boston Globe); Ashawi Khalil (Huffington Post); Alessio Romenzi (Unicef per L’Espresso).
«Chiediamo che Gabriele sia rimesso in libertà e possa presto tornare a casa», ha detto ieri sera il presidente della Fnsi, citando la lettera consegnatagli dall’avvocato Alessandra Ballerini, legale di Del Grande e della famiglia Regeni.
La lettera chiede ai cittadini e ai giornalisti di far proprie queste istanze nei confronti delle istituzioni italiane e delle autorità turche: che un medico di fiducia dell’ambasciata italiana possa visitare Gabriele e verificare le sue condizioni di salute; che l’avvocato turco di fiducia di legali e familiari, che si è già recato a Mugla per incontrare Gabriele, sia messo nelle condizioni di effettuare il colloquio e di accedere agli atti, nonché ricevere le informazioni relative ai motivi di detenzione di Gabriele.
Nella lettera si chiede, inoltre, che «Gabriele sia messo nelle condizioni di poter comunicare costantemente con l’esterno ed in particolare con i suoi familiari e i suoi legali» e che venga immediatamente consegnata da parte del ministro degli Esteri turco la nota-verbale contenente le indicazioni circa i motivi del fermo di Gabriele nonché le tempistiche e le modalità della sua espulsione verso l’Italia.
«Gabriele – conclude la lettera – è un figlio, un fratello, un compagno, un padre, un documentarista, uno scrittore. Nessuna di queste attività può comportare la privazione della libertà personale, in nessun Paese».
DocLab e Gina Films, che con Gabriele Del Grande hanno prodotto il film “Io Sto con la Sposa”, acclamato al festival di Venezia nel 2014, ringraziando «gli amici, la famiglia, tutte le realtà che sul territorio nazionale si stanno muovendo per far sentire la loro voce, la Federazione Nazionale della Stampa, le autorità e istituzioni che si sono mobilitate», hanno comunicato che oggi, sabato 22  aprile, e domani il docufilm di Del Grande sarà mandato in onda su Rai 3 (alle ore 16.30) e su Sky Arte HD e Sky TG24 Active (alle ore 19.30).
«Lo guarderemo tutti insieme – hanno dichiarato Marco Visalberghi e Antonio Augugliaro – come atto di solidarietà mentre attendiamo aggiornamenti sulla sua situazione. Il modo migliore per sostenere Gabriele Del Grande è diffondere il suo lavoro». (giornalistitalia.it)

I commenti sono chiusi.