Il giornalista del Tg2 vince per le Tv News. Ad Elena Testi la sezione Stampa italiana

Premio Luchetta 2021 a Giammarco Sicuro

Giammarco Sicuro

TRIESTE – Sono le storie dei giovani migranti al confine fra Messico e Stati Uniti, ad aver portato al giornalista Giammarco Sicuro il Premio Luchetta 2021 per la sezione Tv News. Lo rende noto la Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia, sottolineando che Sicuro ha raccontato per Tg2 Storie la sofferenza nell’accampamento a Matamoros in Messico, dove i minori sono vittime di abusi, lavoro minorile, sfruttamento della prostituzione.
Per la Stampa italiana il Premio Luchetta 2021 va, invece, alla giornalista Elena Testi del settimanale L’Espresso, che ha visitato i reparti di neuropsichiatria infantile italiani denunciando il grave disagio che vivono le nuove generazioni a causa delle chiusure prolungate.
Nella sezione Reportage vince Emanuela Zuccalà, che ha firmato un mediometraggio sulle mutilazioni genitali femminili in Liberia.
Mentre il racconto del giornalista spagnolo José Ignacio Martínez Rodríguez vince per la stampa internazionale con il suo racconto del traffico di minori impiegati nel lavoro forzato in Africa e trasferiti poi come schiavi in Arabia Saudita e Tunisia.
Lo scatto vincente, infine, nella sezione Fotografia è quello di Alessio Mamo per The Guardian. Scatto che illustra la via crucis di Saman, sei anni, in fuga dall’Afghanistan mentre tira la carrozzina della sorellina Darya.

Alberto Matano

I premi saranno consegnati dal presidente di giuria Alberto Matano il 16 ottobre a Trieste. Istituito nel 2004 dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin con la Rai, il Premio è promosso per sensibilizzare istituzioni e cittadini sui diritti dell’infanzia minacciata e violata in ogni parte del mondo.
«Un Premio come un osservatorio sul mondo – spiega Alberto Matano – capace di restituire attraverso servizi, reportage e corrispondenze dalle prime linee del pianeta le tante emergenze e criticità legate all’irruzione del coronavirus e ai lunghi periodi di lockdown».
«Attraverso il Premio Luchetta si è resa evidente nel tempo la necessità di rispondere in chiave sistematica e condivisa alle questioni chiave del pianeta – osserva Daniela Luchetta, presidente della Fondazione – dalle guerre al terrorismo, dalle migrazioni alle diseguaglianze, passando per la questione di genere: le emergenze del mondo si riverberano costantemente sui più fragili e indifesi, i bambini». (giornalistitalia.it)

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