GRINZANE CAVOUR (Cuneo) – Con “Il silenzio della collina”, edito da Mondadori, Alessandro Perissinotto si è aggiudicato il “Premio Lattes Grinzane” per l’anno 2019. Per lui, in realtà, si tratta di un bis. Aveva già vinto nel 2005.
Perissinotto è docente di Multimedialità all’Università di Torino (dopo aver insegnato in quella di Bergamo). Piemontese doc, ha raccontato la sua terra nei libri dal sapore poliziesco che è andato inanellando, uno dopo l’altro.
Il primo, quello del suo esordio, “L’anno che uccisero Rosetta”, è ambientato nelle valli di Lanzo. Mentre l’ultimo lavoro, che è valso a Perissinotto il secondo “Lattes Grinzane”, fa rivivere le atmosfere della collina torinese, prendendo spunto da un episodio di cronaca realmente avvenuto: il sequestro di una minorenne.
La cerimonia di consegna del Premio si è svolta nel castello di Grinzane Cavour con una conduttrice speciale: Loredana Lipperini, giornalista, voce della radio e firma di Repubblica che una larga parte di pubblico conosce con lo pseudonimo di Lara Manni, il nome utilizzato dalla Lipperini nei suoi blog.
Vale la pena sottolineare che la scelta del vincitore, in questa edizione del Premio, non è stata un affare di poco conto e, alla fine, c’erano davvero pochi voti a separare i concorrenti.
La graduatoria è stata determinata da una giuria tecnica, cui si sono aggiunti i voti “popolari” di 25 scuole. Gli esperti, presieduti dall’italianista e volto televisivo Gian Luigi Beccaria, essendo giornalisti, docenti universitari e scrittori, hanno espresso una votazione motivata da ragioni stilistiche, editoriali e di originalità delle opere. Parliamo di Valter Boggione, Vittorio Coletti, Rosario Esposito, Giulio Ferroni, Bruno Luverà, Romano Montroni, Laura Pariani, Bruno Ventavoli, Marco Vallora e Alessandro Mari.
Gli studenti si sono, invece, lasciati trasportare dall’immediatezza e dall’istinto e con le preferenze messe a loro disposizione (400 voti) hanno finito per determinare il vincitore.
Insieme ad Alessandro Perissinotto, alla finale del “Premio Lattes Grinzane”, hanno concorso scrittori in arrivo da mezzo mondo: Roberto Alajmo con “L’estate del ’78” (Sellerio), il francese Jean Echenoz con “Inviata speciale” (Adelphi), Yewande Omotoso dal Sud Africa con “La signora della porta accanto” (66thand2nd) e l’austriaco Christoph Ransmayr con “Cox o il corso del tempo” (Feltrinelli).
Durante la cerimonia, è stato, inoltre, attribuito un riconoscimento allo scrittore internazionale “che ha saputo raccogliere condivisi apprezzamenti di critica e di pubblico”: per questo 2019, il “Premio speciale Lattes Grinzane” è toccato ad Haruki Murakami, originario di Kyoto, nipote di un monaco buddista e figlio del priore del tempio della città, che ha insegnato letteratura prima di dedicarsi alla narrativa.
I suoi lavori hanno venduto milioni di copie e sono stati tradotti in una cinquantina di lingue. In Italia, i suoi libri sono proposti da Einaudi: “Nel segno della pecore”, per esempio, “L’uccello che girava le viti del mondo”, “Kafka sulla spiaggia” o “La ragazza dello Sputnik”. (giornalistitalia.it)
Lo scrittore fa il bis. Riconoscimento speciale della giuria al giapponese Haruki Murakami