CASTELLABATE (Salerno) – In uno scenario incantato, sospeso fra cielo e mare, si è conclusa la cerimonia di consegna del Premio di Giornalismo Giuseppe Ripa.
Location dell’evento il Terrazzo della storica Torre Perrotti che si aggetta sul mare di Santa Maria di Castellabate. Una VI edizione ricca di spunti e di interventi, dove note firme del giornalismo e della cultura campana hanno ritirato il riconoscimento fra gli applausi dei tanti convenuti.
A promuovere l’evento dedicato all’informazione è l’Associazione Artistico Culturale Giuseppe Ripa, che assegna al giornalismo un ruolo centrale ed importante nella comunicazione contemporanea, aprendo ai nuovi linguaggi e network per la diffusione.
Ancora un’edizione che punta sul valore di un giornalismo colto e impegnato, capace di formare le coscienze, interpretando così il pensiero del giornalista Giuseppe Ripa, scomparso nel 2005 che per quasi sessant’anni onorò la carta stampata, facendo dell’informazione un momento di crescita sociale e culturale.
Il Premio in questa VI Edizione, oltre ad assegnare riconoscimenti per specifici settori del giornalismo, alla Carriera e la Cultura, ha concretizzato le indicazioni del Comitato Promotore sulle tematiche “La Terra dei Fuochi” ed il 70° anniversario di “Salerno Capitale”.
I riconoscimenti sono così stati assegnati ai giornalisti: Mariano Ragusa de Il Mattino; Gianni Giannattasio de La Città; Pietro Gargano, alla carriera già caporedattore de Il Mattino; l’avvocato Gerardo Marotta e Francesco Abbate, alla cultura.
Per la tematica della “Terra dei Fuochi” i premi sono stati consegnati a Marco Demarco, direttore de Il Corriere del Mezzogiorno ed a don Maurizio Patriciello per libro-denuncia “Non aspettiamo l’Apocalisse”.
La giuria del Premio che riunisce giornalisti e uomini di cultura, è stata presieduta dal giornalista Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, affiancato da: Angelo Di Marino, direttore de “La Città”; Paolo Romano, giornalista; Giuseppe Ianni, presidente dell’Associazione Ripa; Gennaro Malzone scrittore e storico, Stella Cervasio, giornalista de “la Repubblica”, Giuseppe Galzerano scrittore-editore e giornalista.
A moderare la serata di premiazione il giornalista Paolo Romano de “La Città”. Ad evidenziare le lodevoli tematiche affrontate dal Premio va sottolineata l’interessante relazione sulla “Terra dei Fuochi”, tenuta dalla giornalista Concita De Luca. Fra gli intervenuti alla manifestazione culturale, encomiabile l’apporto del senatore Alfonso Andria.
Ancora in questa Edizione il Premio ha rappresentato un momento di confronto, creando un ampio dibattito sulla qualità dell’informazione verso quel giornalismo puro, che è alla base della crescita intellettuale e culturale in una società democratica.
Maria Grazia Marino
Gli oltre 54 anni di giornalismo
del decano del Cilento
CASTELLABATE (Salerno) – Giuseppe Ripa nasce a Prepezzano, nel Picentino, il 3 febbraio 1923. All’età di 12 anni si trasferì con la sua famiglia a San Marco di Castellabate, in quella che lui chiamava “La Costa Virgiliana”, per restavi per sempre e iniziare la sua lunga carriera di corrispondente e giornalista.
Dopo una frenetica vita, tutta dedicata al giornalismo, finisce la sua esistenza terrena dopo lunga malattia, il 2 gennaio 2005, nella Clinica Cobellis di Vallo della Lucania, dove durante l’ultimo anno di vita era ricorso per sottoporsi a particolari cure mediche.
Ripa, da tutti conosciuto come il giornalista decano del Cilento, è stato il precursore del giornalismo “epico” e per, oltre 54 anni, ha fatto di questo impegno di poeta e pubblicista l’attività primaria, diventando apprezzato corrispondente in tantissime testate fra cui: Il Mattino ed Il Giornale di via Nardones.
Nel 1953 fu a San Paolo del Brasile attivo collaboratore della testata Fanfulla, poi tornato in Italia continuò la sua lunga militanza fra le colonne di tante altre gloriose testate. Apprezzato corrispondente de Il Tempo di Roma, continuò con Il Quotidiano, Corriere della Nazione, nel 1964 fu attivo fondatore de La Rivolta del Cilento, poi corrispondente dell’Ansa per oltre un decennio.
Nel 1968, scrisse 144 profili contenuti nel libro I Seminatori del Cilento edito dalla Fondazione Ebe. Nel 1979 curò i notiziari per Telelibera Battipaglia e nel 1983 continuò con Teleagropoli. La sua intensa collaborazione al Roma dal 1960 al 1975 fu significativa e fra le importanti penne della nota testata si completa la formazione del suo stile, e poi ancora Il Giornale di Napoli, L’Appennino, Cronache del Mezzogiorno ed altre testate del salernitano che si contendevano i suoi pezzi. Per anni ha collaborato attivamente con Il Salernitano, dove era stimato per il suo stile, ed ancora con il mensile Albatros.
In questi lunghi anni di attività frenetica ha collaborato attivamente con le seguenti testate: Il Crotonese, Cilento Domani, Lo spigolo, Tirreno sera, Giornale Sud, La Voce di Salerno, Il Meridionale, Agire, L’Appennino Nuovo, L’Appennino Centro Sud, Il Pungolo, Espresso Sud, Il quadrante della scuola, Nuovo Sud, Il Grillo parlante di Crotone, Cilento Nuovo, Trentagiorni di Torino, Cronache Cilentane ed Il Corriere meridionale.
Nel 1991 fondò il Maestrale del Sud, gloriosa testata a cui Ripa teneva con particolare affetto e su cui tracciò reportage e profili di grande spessore. Successivamente fondò Il Meridiano, che curò fino al Natale precedente la scomparsa.
Nell’ottobre 2002, avendo certezza del suo male, capì che il suo immenso patrimonio di scritti giornalistici non doveva essere disperso e volle affidarlo con piacere a don Luigi Orlotti, affinché trovasse degna collocazione nella moderna Biblioteca Santa Maria a Mare. Una menzione particolare meritano le sue raccolte poetiche, cominciate nel lontano 1976 con un primo volume dal titolo Immagini, ed ancora Immagini 2 nell’anno successivo.
Poi seguono nel 1978 Perle solari; nel 1980 Nuovi giorni; 1986 Frammenti di Luce; 1988 Gocce di Vita; 1989 Notturni; 1991 Dinanzi alle fonti; 1995 Ritorno alle fonti; 1997 Il canto alla solitudine, 2004 Voci nel silenzio, ed ultima raccolta Due Cuori, scritta insieme all’amico Dante Lamanna. Qui in breve sono state indicate, in un sommario riepilogo, le principali opere della lunga carriera poetica e giornalistica che contraddistinse questa eminente figura della carta stampata, evidenziando la sua incessante opera di pubblicista e la costante presenza in ambienti artistici culturali ed in tutto ciò che si promuoveva nel Cilento e parte del salernitano.
Per questa incessante opera di presenzialismo ed attivismo costante in tantissimi ambiti, dal sociale al culturale, era fra i più attivi giornalisti, pubblicando i suoi pezzi su numerose testate, guadagnandosi la stima di tanti lettori, quale degno rappresentante della terra di Castellabate. Conosciuto come il cantore della Terra dei Miti, fu pluripremiato per la sua ricca opera con ambiti riconoscimenti.
Per ricordare la lunga e lungimirante carriera giornalistica, nonché poetica di Giuseppe Ripa, che fu una penna indipendente, al servizio dell’informazione per ben 54 anni, si costituì il primo gruppo promotore con tutti quei collaboratori delle due testate giornalistiche da lui dirette denominato “Amici di Giuseppe Ripa”.
Tale gruppo, unitamente a tutti i collaboratori delle due edizioni precedenti del Premio Ripa, si sono costituiti come Associazione Artistico-Culturale Giuseppe Ripa, regolarmente registrata il 22 dicembre 2010, decidendo all’unanimità di continuare il predetto Premio di Giornalismo e Poesia da tenersi annualmente nelle sedi da destinarsi.
Giuseppe Ianni
Presidente promotore Associazione Artistico-Culturale Giuseppe Ripa