Giuria unanime sullo scrittore e le due giornaliste. Veltroni prende il posto di Zavoli

Premio Boccaccio a Piersanti, Sardoni e Mannocchi

Alessandra Sardoni, vincitrice per il Giornalismo

CERTALDO (Firenze) – Sono lo scrittore e sceneggiatore Claudio Piersanti e le giornaliste Alessandra Sardoni e Francesca Mannocchi i vincitori della quarantesima edizione del Premio letterario “Giovanni Boccaccio”.
La cerimonia di premiazione si terrà, come da tradizione, a Certaldo (Firenze), sabato 11 settembre, e sarà il momento culminante di una serie di attività collaterali, già in fase di organizzazione, per festeggiare i quarant’anni di vita del Boccaccio, uno dei premi tra i più prestigiosi e autorevoli del panorama culturale italiano.

Claudio Piersanti

Potenza evocativa della parola narrata, senso etico e impegno civile: sono questi i tratti distintivi dei tre vincitori su cui la giuria si è espressa all’unanimità, da quest’anno presieduta da Walter Veltroni, subentrato a Sergio Zavoli, a cui lo legava un profondo sentimento di amicizia e di reciproca stima.
Piersanti ha vinto la sezione di narrativa italiana per l’insieme della sua opera. Sardoni, inviata del Tg de La7, ha vinto il Premio di giornalismo. Mannocchi ha vinto il Premio di etica della comunicazione per il libro “Bianco è il colore del danno” (Einaudi Stile Libero).
«Sergio Zavoli, mio maestro e amico, aveva a cuore l’armonia possibile tra dimensione fantastica e racconto del reale – commenta Walter Veltroni –. Sapeva che descrivere la storia o la cronaca consentiva fughe nella dimensione magica del racconto e che quest’ultima trovava sempre radici o foglie nella realtà. E sapeva che solo questa armonia consentiva alla letteratura e al giornalismo di
farsi discorso civile, sincero e popolare. I riconoscimenti che la giuria del Premio Boccaccio ha deciso all’unanimità di assegnare sono destinati a tre personalità della cultura che hanno dentro di loro, insieme, queste tre dimensioni: il fantastico, il reale, il civile. Sono perciò orgoglioso della scelta di questi tre italiani, narratori del nostro tempo».
Fanno parte della giuria del Premio, oltre a Veltroni che la presiede, Antonella Cilento, Roberto De Ponti, Paolo Ermini, Marta Morazzoni, Agnese Pini e la presidente dell’Associazione letteraria Giovanni Boccaccio, Simona Dei.

Francesca Mannocchi

«Con i vincitori di quest’anno la giuria ha premiato il linguaggio del cuore, il coraggio di raccontarsi, la comunicazione limpida della verità, il rispetto di chi legge, guarda, ascolta – sottolinea Simona Dei –. Tre grandi nomi per segnare una edizione unica, nel 40esimo anno dell’associazione, nel 700esimo anno di Dante, in un 11 settembre di tanti anni dopo. Insieme vivremo tutto questo e insieme costruiremo una pagina di cultura italiana». (giornalistitalia.it)

CHI SONO I VINCITORI

Premio alla narrativa italiana
Claudio Piersanti (Canzano, 1954), scrittore e sceneggiatore
Laureato in Filosofia all’Università di Bologna con Luciano Anceschi, vive tra Roma e le Marche. Come sceneggiatore ha collaborato, tra gli altri, con Carlo Mazzacurati, Riccardo Milani e Maurizio Sciarra. Con Lorenzo Mattotti ha collaborato ad alcuni libri a fumetti (Stigmate, Torino, Einaudi, 1999; Anonymes, Parigi, Éditions du Seuil, 2000) apparendo anche nel documentario Mattotti di Renato Chiocca. Ha tradotto in italiano le Fiabe molisane (Milano, Mondadori, 1990). Per anni è stato direttore responsabile de “La rivista dei libri”, edizione italiana della New York Review of Books. Con “L’amore degli adulti” è stato finalista al Premio Bergamo; con “Luisa e il silenzio” ha vinto nel 1997 il Premio Viareggio; “Il ritorno a casa di Enrico Metz” ha ricevuto: il Premio Selezione Campiello, il Premio Napoli, il Premio Alassio Centolibri-Un autore per l’Europa, e il Premio Frontino-Montefeltro.

Premio al Giornalismo
Alessandra Sardoni (Roma, 1964), giornalista e conduttrice televisiva
Laureata in filosofia del linguaggio sotto la direzione del linguista Tullio De Mauro, ha cominciato la carriera giornalistica lavorando per l’edizione di Napoli de “La Repubblica” e per Mediaset. Nel 1991 ha iniziato a lavorare per il telegiornale di Videomusic, VM Giornale.
Dal 1994 è cronista parlamentare e si occupa di politica, prima per Videomusic, poi per TMC e infine per LA7, del cui telegiornale è una degli inviati di punta. Nel 2002 è diventata inviata.
Ha condotto Otto e mezzo, assieme a Pietrangelo Buttafuoco nell’estate 2007 e con Lanfranco Pace nel 2008. Sempre su LA7, la mattina conduce il programma di informazione Omnibus, alternandosi con Andrea Pancani, e nell’estate 2014 ha condotto In onda, in coppia con Salvo Sottile. Collabora con il quotidiano “Il Foglio”.
Nel biennio 2013-2014 è diventata la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente dell’associazione stampa parlamentare. Nel giugno 2015 le è stato assegnato il Premiolino, il più antico e prestigioso premio giornalistico italiano.

Premio all’Etica della Comunicazione
Francesca Mannocchi, giornalista nota per le sue corrispondenze da diverse zone di conflitto (ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Yemen, Libano, Siria, Tunisia, Egitto e Afghanistan), ha scoperto di avere una patologia cronica per la quale non esiste cura. Questa nuova, personale convivenza con l’imponderabile ha cambiato il suo modo di essere madre, figlia, compagna, cittadina.
Ne parla nel suo nuovo libro, “Bianco è il colore del danno” (Einaudi Stile Libero), in cui indaga se stessa e gli altri, scava nelle pieghe delle relazioni più intime, dei non detti più dolorosi, e si confronta con un corpo diventato d’un tratto nemico: libro testimonianza in cui emerge tutta la dimensione della fragilità umana e si approfondisce la differenza tra “malato” e “malattia”.

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