PERUGIA – “Noi giornalisti abbiamo una grandissima responsabilità nella perdita di fiducia dei lettori, perché negli ultimi 20 anni abbiamo abbandonato i fatti per andare verso nuovi orizzonti”. Il condirettore dell’Agi, Marco Pratellesi, non ha usato mezzi termini durante il panel “Aziende o media: da chi si informano i lettori?” al Festival del Giornalismo di Perugia.
“Sia i giornalisti che gli utenti – ha sottolineato Pratellesi – hanno perso la capacità di condividere una descrizione della realtà. Dobbiamo smetterla di rincorrere click e guadagni facili”.
Il condirettore dell’Agenzia Italia ha ricordato che “da 20 anni ci concentriamo sulle tecnologie, che sono grandi amplificatori, ma abbiamo perso di vista obiettività, l’etica, e la deontologia. La risposta che possiamo dare alle fake news sono notizie etiche: è indispensabile tornare ai fondamentali del giornalismo. Dobbiamo ripristinare il ruolo dei fatti, la loro forza e il loro valore. Senza ovviamente tralasciare il punto di vista della scrittura perché si è perso il senso della notizia. Se noi siamo i primi a considerare i fatti marginali rispetto al nostro modo di raccontare, la responsabilità della sfiducia è soprattutto la nostra”.
Pratellesi ha, tra l’altro, evidenziato l’aspetto positivo relativo al fatto che “oggi i giovani leggono molto di più rispetto al passato e l’approvvigionamento di notizie avviene in modo diverso: ci sono notizie che ci arrivano e quelle che andiamo a cercare. La ricerca di Edelman ha messo in luce che le fonti di approvvigionamento di notizie sono sempre più le aziende e che le news aziendali rafforzano il brand. Parallelamente il brand dei media dell’informazione tradizionale si sta indebolendo. Per questo in Agi stiamo cercando di creare una piattaforma di talenti composta da start up e giovani giornalisti talentuosi”. (agi)