Il capo ufficio stampa Fabio Grassi si difende dimettendosi. Esposto M5S e Cda il 7

“Pranzi truccati” all’Apt: bufera in Emilia Romagna

Fabio Grassi

Fabio Grassi

Apt Emilia RomagnaRIMINI – “Non ritengo di avere commesso alcun illecito nel corso del mio incarico e men che meno mi risulta di avere arrecato qualsivoglia danno all’Azienda, che ho difeso e servito perseguendo e raggiungendo sempre i risultati che ci eravamo prefissati, ovvero la crescita di un settore, quello turistico, in relazione al quale l’Emilia Romagna da sempre si esprime in termini di assoluta eccellenza”. Lo scrive in una nota Fabio Grassi, che tre settimane fa ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di capo ufficio stampa e responsabile della comunicazione dell’Apt Servizi, l’Azienda di promozione turistica dell’Emilia-Romagna, dopo la vicenda di presunti illegittimi rimborsi spese ottenuti per pranzi con giornalisti che, invece, non sarebbero avvenuti. I 5 Stelle avevano annunciato un ricorso alla Corte dei conti e un esposto in Procura.
“Dopo oltre 35 anni di vita, lavorativa e personale, spesi al servizio della Regione ed allo sviluppo del settore turistico ho rassegnato le dimissioni dall’incarico di responsabile dell’ufficio stampa di Apt Servizi non perché colpevole di chissà quale illecito, ma esclusivamente per spirito di servizio e per rispetto nei confronti di un’Azienda che non volevo vedere coinvolta in quello che è esclusivamente un attacco politico attuato tramite la mia persona, con finalità ben più ampie e sin troppo evidenti”, aggiunge Grassi, che ha deciso di intervenire con alcune precisazioni poiché “nelle ultime settimane ho avuto modo di leggere notizie di gravi ed oltraggiose irregolarità che sarebbero state poste in essere dal sottoscritto”.
“Visto che gli attacchi e le fuorvianti notizie continuano a proliferare sui giornali, provenienti da chi bene conosce la verità dei fatti, ho deciso di incaricare il mio legale di fiducia, l’avvocato Filippo Cocco, affinché si faccia piena luce su tutte le condotte che mi si vogliono contestare – conclude Grassi – onde ristabilire la verità dei fatti ed il rispetto che ritengo mi siano dovuti per il lavoro fatto e i risultati ottenuti negli anni”.

Liviana Zanetti

Liviana Zanetti

È slittata, intanto, la decisione, per ulteriori accertamenti, della verifica amministrativa interna avviata da Apt Servizi all’indomani delle rivelazioni pubblicate nei giorni scorsi dal Corriere di Bologna su presunte irregolarità commesse dall’ex capo ufficio stampa Fabio Grassi.
“Per questo – spiega la presidente del Consiglio di Amministrazione, Liviana Zanetti – ho convocato un nuovo Cda per il prossimo 7 settembre in modo tale da avere, in quella sede, il quadro completo della vicenda ed assumere conseguentemente i provvedimenti del caso”.
La stessa Zanetti aveva immediatamente dichiarato che “intende valutare ogni iniziativa legale a difesa della correttezza del proprio operato e a tutela della propria immagine, rispetto a eventuali condotte irregolari realizzate da singoli dipendenti”. Per questo ha conferito mandato al suo legale di fiducia, l’avv. Vittorio Manes, “per valutare le iniziative più opportune per la tutela legale dell’Azienda in merito alla vicenda dei presunti illegittimi rimborsi spese ottenuti dall’ex Capo Ufficio Stampa e Comunicazione Fabio Grassi”.
La prima verifica interna avviata dall’Apt sui rimborsi spese delle attività di media relation per il mercato Italia ed estero, dal 2010 ad oggi, verteva in particolare sui rimborsi per pranzi e cene (sul territorio nazionale) “che per il 2015 hanno un valore complessivo di 2034,80 euro (22 pranzi/cene), mentre per il 2016 il loro valore è di 731 euro (8 tra pranzi e cene)”.
“In effetti – spiega Liviana Zanetti – dai nostri controlli sono emerse nuove presunte irregolarità. Proseguendo nella nostra azione improntata alla necessità di fare assoluta chiarezza su quanto accaduto abbiamo dato mandato ai nostri legali di predisporre in tempi rapidi un giudizio tecnico su quanto è emerso”.

Raffaella Sensoli

Raffaella Sensoli

Per il Movimento Cinque Stelle, però, le dimissioni di Grassi non bastano: “crediamo che un semplice esposto alla Corte dei Conti non sia più sufficiente”, afferma la consigliere regionale Raffaella Sensoli annunciando “un altro anche alla Procura della Repubblica, anche se alla luce di quanto riportato dalla stampa sulle ammissioni del capo ufficio stampa di Apt, crediamo ci siano tutti gli elementi perché la magistratura possa muoversi autonomamente”.
A giudizio del M5S “le parole di Grassi confermano quello che è sempre stato il nostro sospetto, ovvero che parte dei fondi per la promozione del turismo in Emilia-Romagna venisse utilizzata in modo del tutto anomalo. Abbiamo portato alla luce una zona che lo stesso Grassi oggi definisce «grigia». Per questo crediamo che oltre alla Corte dei Conti si debba muovere anche la Procura per individuare le responsabilità visto che le ipotesi di reato che si prefigurano vanno dalla truffa alla tentata corruzione». Ma non è tutto. «Dal punto di vista politico, invece, chiediamo alla giunta l’azzeramento di tutti i vertici di Apt Servizi”.

Andrea Corsini

Andrea Corsini

Una verifica dei fatti, rispetto a quanto denunciato dal Corriere, viene infine sollecitata dall’assessore regionale al turismo Andrea Corsini, secondo il quale “se le risposte che arriveranno dovessero confermare le rivelazioni fatte dal quotidiano, mi aspetto che nei confronti di chi è stato protagonista della vicenda vengano assunti i provvedimenti disciplinari del caso. Perché, e ci tengo a chiarirlo, la Regione Emilia Romagna, di cui Apt Servizi è strumento operativo in tema di turismo, ha tra i propri principi guida innanzitutto quello dell’onestà e della trasparenza, e su questi principi siamo assolutamente intransigenti”.
Corsini aspetta, quindi, “in tempi rapidissimi, e non ho dubbi che sarà così, risposte da Apt su questa vicenda. Perché non è pensabile che una Amministrazione come la nostra, che dal giorno dopo essersi insediata ha varato uno straordinario piano di taglio dei costi, sia di funzionamento della macchina amministrativa, sia di cosiddetti costi della politica, possa tollerare eventuali comportamenti che gettino discredito sull’Istituzione e sulla corretta gestione delle risorse pubbliche”.

I commenti sono chiusi.