BOLOGNA – L’Aser (Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna) è solidale con i colleghi del gruppo Riffeser Monti, in lotta contro un drastico piano di tagli presentato dall’azienda in spregio agli accordi precedentemente sottoscritti. Un piano di tagli che riguarda non solo decine di posti di lavoro tra i giornalisti, ma la falciatura di intere redazioni, richieste di cambiamento di contratti, l’impoverimento di testate che – come il Resto del Carlino – con la capillarità dell’informazione e la presenza sul territorio, sono anche un patrimonio delle regioni di riferimento e dei lettori ad esse fedeli da generazioni.
È sconcertante – e l’Aser non può mancare di sottolinearlo – che un’azienda che ha goduto dei benefici di dichiarati stati di crisi, dei quali si è ormai perso il conto, e che ha rimesso più volte in sesto i propri conti a spese dei contribuenti e dell’Istituto di previdenza dei giornalisti, possa chiedere ulteriori sacrifici ai colleghi, specie a quelli che lavorano da anni come precari.
In questi due giorni la stragrande maggioranza dei giornalisti delle testate del gruppo Riffeser Monti ha scioperato, ma i giornali sono usciti ugualmente – senza alcun rispetto per i lettori a cui sono stati proposti prodotti al di sotto della decenza – grazie al lavoro di direttori e vicedirettori, di collaboratori esterni e di qualche cronista. Certo, scioperare non è un dovere, ma tenere la schiena dritta dovrebbe esserlo. L’Aser vigilerà su eventuali comportamenti antisindacali e si riserva di prendere adeguati provvedimenti. (gioralistitalia.it)
Giornalisti in sciopero, ma testate in edicola con “prodotti al di sotto della decenza”