MESSINA – Non si può non essere d’accordo o non condividere l’allarme lanciato da alcuni giornalisti messinesi e da diversi articoli apparsi su testate siciliane negli ultimi giorni a proposito degli uffici stampa degli Enti Pubblici in Sicilia ed in particolare del concorso bandito al Policlinico di Messina.
La legge 150/2000 sugli Uffici Stampa ha compiuto 15 anni ma, tranne rare volte, viene del tutto ignorata. In proposito valgono le segnalazioni e le denunce sistematiche che vengono da tutta Italia e rappresentate dalle associazioni regionali di stampa e dalla Fnsi.
Il sindacato dei giornalisti siciliano grazie al lavoro portato avanti dal suo gruppo dirigente e alla concertazione sviluppata con l’assessorato alla Sanità della Regione e con la commissione preposta all’Ars, ha ottenuto dall’assessore al ramo, Gucciardi, l’emanazione il 12 agosto di una circolare che invita tutte le aziende sanitarie ad uniformarsi alla normativa prevedendo nelle piante organiche i posti di uffici stampa, garantendo nel contempo la massima trasparenza nell’espletamento delle prove selettive.
Al Policlinico di Messina non si è tenuto conto di quanto previsto dalla circolare Gucciardi. È pur vero che la selezione era stata bandita (!) in data antecedente ma nulla vietava di uniformarsi.
Quel bando, a voler essere buoni, fa acqua da tutte le parti ed i colleghi messinesi lo hanno ben evidenziato. La legge 150 non prevede assolutamente il possesso di una laurea. L’unico requisito è l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti. Anche la normativa sul pubblico impiego prevede il possesso della laurea solo per i posti dirigenziali ed infine è un controsenso normativo prevedere un posto in pianta organica e poi fare una selezione per un incarico biennale e non un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Se fossimo stati nell’ambito di “mafia Capitale” avremmo pensato alla “sartoria” citata nelle intercettazioni di Buzzi e Carminati. A questo si aggiunge che non è stato pubblicato alcun programma concernente il colloquio orale. Sulla base di quali argomenti i concorrenti dovranno rispondere?
L’unica cosa seria in quel bando è la successiva nomina della commissione, che così come l’Assostampa aveva sempre chiesto, sarà composta esclusivamente da giornalisti.
Il sindacato dei giornalisti ha fatto la propria parte, ora tocca alle Istituzioni vigilare e fare rispettare le procedure. I direttori delle Asp regionali e degli altri enti sanitari devono prevedere nelle piante organiche i posti di addetto stampa e per fare questo devono effettuare la concertazione con il sindacato dei giornalisti, così come stanno facendo con le altre sigle sindacali per le altre figure professionali.
Sui fatti esposti si invita, pertanto, il Policlinico a sospendere in autotutela la procedura selettiva; l’assessorato alla Sanità della Regione a nominare una commissione di inchiesta; la Procura della Repubblica di Messina ad aprire un’indagine e la Corte dei Conti a valutare l’eventuale danno erariale.
Giuseppe Gulletta
Segretario Assostampa Messina