ROMA – Il Comitato Parlamentare per i giornalisti minacciati della Commissione Nazionale Antimafia ha ascoltato l’inviata speciale del Tg1 Maria Grazia Mazzola, e con lei anche il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo, parte civile al processo a Bari.
Maria Grazia Mazzola ha consegnato una memoria scritta di venti pagine che è stata depositata, corredata da ampia documentazione, nella quale ha raccontato le minacce di morte e l’aggressione fisica con lesioni provocate dalla mafiosa Monica Laera.
La giornalista ha anche denunciato le minacce via social in relazione alla sua inchiesta sugli omicidi del giornalista Jan Kuciak e della sua compagna Martina Kusnirova, e all’omicidio a Malta di Daphne Caruana Galizia.
L’inviata del Tg1 fu minacciata anche nel marzo scorso quando lanciò l’appello subito dopo l’evasione di Ivan Caldarola – figlio della mafiosa che l’aggredì – dal carcere di Foggia. Sulle minacce indagano due procure.
Mazzola ha espresso indignazione perché la Laera dopo l’aggressione, è rimasta a piede libero: «Nessuno le ha applicato una misura di prevenzione, pur essendo pericolosa socialmente!», ha detto. «Cosa ne deve dedurre il cittadino?». «A Bari non c’è controllo del territorio e i cittadini rimangono soli di fronte ai criminali».
Dopo due anni dall’aggressione mafiosa subita, l’Associazione Stampa Romana continua a chiedere tutela agli organi competenti nei confronti della collega oggetto di costanti segnali inquietanti.
«Anche in Europa la situazione è drammatica – ha denunciato Maria Grazia Mazzola – rischiamo il narcostato se l’Unione Europea non adotterà leggi antimafia comuni». Gli omicidi dei colleghi in Europa rimangono senza mandanti accertati e questa è la sconfitta dello stato di diritto: nessuno così ha garanzie.
Altra questione sollevata davanti al comitato è stata l’efficacia dell’informazione sulla grande criminalità organizzata. «I cittadini hanno diritto di conoscere la verità sulle mafie: l’informazione a tutt’oggi è marginale – hanno sottolineato Mazzola e Pappagallo –, come quei giornalisti che tentano di garantirla».
Il presidente del Comitato, Walter Verini, ha garantito la trasmissione degli atti dell’audizione all’Osservatorio del Ministero dell’Interno sui cronisti minacciati per verificare il grado di protezione a Maria Grazia Mazzola. Verini solleciterà la Rai sui temi che ha sollevato la giornalista durante l’audizione. (giornalistitalia.it)