MILANO – Pietro Scott Jovane si è dimesso da amministratore delegato di Rcs Media Group. Americano di nascita, 47 anni, era approdato a Milano dopo quasi dieci anni a Microsoft, dove aveva svolto gli incarichi di direttore finanziario, direttore commerciale e amministratore delegato per l’Italia. Prima ancora era stato direttore finanziario del Gruppo Seat divisione internet e direttore finanziario di Versace per il mercato americano.
Il Consiglio di Amministrazione di Rcs Media Group, riunitosi sotto la presidenza di Maurizio Costa per aggiornamenti in merito al percorso intrapreso con le banche finanziatrici per la ridefinizione delle condizioni del finanziamento, ha preso atto della sua volontà di lasciare l’incarico e tutte le cariche operative in Rcs Media Group, ritenendo concluso un ciclo della vita aziendale e manifestando l’intenzione di intraprendere un nuovo percorso professionale.
Il Consiglio ha concordato con Jovane termini e condizioni per la cessazione del rapporto di lavoro, definendo come ultimo giorno lavorativo il prossimo 15 ottobre. Il presidente e il Consiglio di Amministrazione hanno espresso vivi ringraziamenti a Jovane per l’attività svolta durante il suo mandato alla guida del Gruppo, formulandogli un sentito augurio per le sue future attività professionali.
Il Consiglio ha, altresì, deciso di affidare temporaneamente le deleghe per l’ordinaria amministrazione al presidente Maurizio Costa, supportato dal management, ponendosi l’obiettivo di individuare al più presto il nuovo amministratore delegato.
Il Consiglio di Amministrazione riconferma l’intenzione di investire e rafforzare i settori News e Sport, unitamente alla coerente ricerca di azioni di efficientamento.
Rcs Media Group ha, inoltre, deliberato che a Jovane venga corrisposta la somma lorda di 150mila euro nell’ambito di una transazione generale novativa che preveda la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro alla data del 15 ottobre 2015 e la cessazione immediata del rapporto di amministrazione inscindibilmente connesso al rapporto di lavoro.
La somma verrà corrisposta entro il 30 ottobre a fronte della rinuncia da parte di Jovane nei confronti della Società e di ogni altra società del Gruppo a ogni domanda o diritto comunque connessi o occasionati dagli intercorsi rapporti di lavoro e di amministrazione e dalla loro risoluzione.
È previsto a carico di Jovane anche un patto di non concorrenza riferito a tutti i competitor della Società che operano prevalentemente nel settore dell’editoria cartacea o digitale, valido su tutto il territorio italiano e spagnolo, della durata di 12 mesi a decorrere dalla data di cessazione del rapporto di lavoro subordinato con la Società, e che comporta anche l’assunzione da parte di Jovane di un complesso di ulteriori obbligazioni a tutela della Società e dell’intero Gruppo. A fronte di tali obbligazioni di non concorrenza e del loro regolare adempimento, a Jovane verrà corrisposto un compenso lordo complessivo di 600mila euro, che sarà versato in rate trimestrali uguali posticipate a decorrere dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Entro il 30 novembre verranno corrisposti a Jovane il Tfr (che verrà versato al relativo Fondo per la parte non accantonata presso la Società), le competenze di fine rapporto maturate ai sensi di legge e il Trattamento di Fine Mandato previsto in relazione agli incarichi di amministrazione ricoperti dal contratto sottoscritto con Jovane nel 2012.
Le attribuzioni sono state determinate in conformità e in coerenza con quanto indicato nella Politica di Remunerazione pubblicata dalla Società e tenendo conto anche degli obblighi assunti con Jovane nel 2012, in occasione della instaurazione del rapporto di lavoro subordinato con la Società.
In ragione dell’attribuzione complessivamente determinata come sopra indicato, l’accordo si qualifica come operazione con parte correlata ai sensi della Procedura adottata dalla Società in materia.
L’operazione, prima dell’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, è stata pertanto esaminata dal Comitato Remunerazione di oggi, composto esclusivamente da amministratori indipendenti e non correlati. Il Comitato – che svolge, in materia di remunerazioni e benefici economici ai Consiglieri e dirigenti con responsabilità strategiche, le funzioni assegnate dalla Procedura a un comitato interno al Consiglio – ha espresso il proprio parere motivato favorevole alla conclusione dell’accordo.
Intanto, il direttore finanziario del gruppo, Riccardo Taranto, ritiene che “con le banche finanziatrici ci siano buoni presupposti per un riscontro rapido e positivo alle nostre richieste”.
Dal 15 ottobre lascia l’incarico di amministratore delegato. Prenderà 750 mila euro