ROMA – “Consiglieremmo caldamente al tesoriere del Pd Francesco Bonifazi e al Presidente Chicco Testa di soppesare le proprie strumentali e ipocrite parole e meditare, invece, sulle responsabilità che hanno sulla vicenda de l’Unità, visto che lo stato di crisi del giornale è addebitabile all’irresponsabile comportamento tenuto dal Pd fin dall’inizio della riapertura del quotidiano”.
È quanto dichiarano, in una nota, i due soci di Piesse Guido Stefanelli e Massimo Pessina.
“A chi se non a loro – proseguono – addebitare la scelta folle di far gestire – unico caso al mondo – il sito de l’Unità da una mini redazione posta fuori dalla sede del giornale? E ancora, a chi la scelta di non valorizzare l’archivio storico del giornale? Se il socio privato ha sempre messo a disposizione in questo anno fondi personali, la stessa cosa non si può dire per la Fondazione Eyu. Cosa dire ancora del condirettore Andrea Romano, il cui passaggio nella redazione de l’Unità è stato del tutto impercettibile? In questo anno decine di proposte per il miglioramento e ampliamento della testata sono state inviate al socio Pd che (benché non in possesso della maggioranza del giornale), conserva per patto parasociale tutte le leve del comando. Proposte tutte accantonate e finite nel nulla. Proposte che andavano nella direzione di unire all’Unità tutti i territori, Regioni e Comuni, del quale il socio di minoranza non si è mai occupato. Ci domandiamo poi – conclude la nota – quello che parla oggi è lo stesso Bonifazi – al quale consiglio di dare un’occhiata alle reazioni alla notizia sui social – che voleva far salvare l’Unità da Guido Veneziani? Contiamo, infine, nonostante tutto che nell’incontro che avremo in settimana con il segretario del Pd, emergeranno chiare le responsabilità”. (agi)