È polemica sull’infelice trovata del X Municipio per pubblicizzare l’estate romana

Piervincenzi: “Ostia non merita uno spot così”

Daniele Piervincenzi con il segretario generale aggiunto della Fnsi Carlo Parisi, prima di entrare in tribunale, il 30 marzo scorso a Roma. La Fnsi si è costituita parte civile nel processo per l’aggressione del collega e del suo operatore Edoardo Anselmi.

ROMA – “Ostia è un posto bellissimo, ci lavorano tante persone per bene, tanti operatori turistici molto bravi che ho avuto modo di conoscere personalmente, non credo che meritino uno spot così. Credo che Ostia e i suoi cittadini non meritino di essere rappresentati da un episodio mafioso. È ingiusto nei loro confronti e anche nei confronti di tutti coloro che hanno subito in questi anni minacce ed estorsioni di cui la testata è solo l’episodio più eclatante, ma forse neanche il più grave”.
Così Daniele Piervincenzi, aggredito con una testata da Roberto Spada il 7 novembre scorso, commenta la polemica sullo spot radiofonico del X Municipio che richiama la testata. “Siccome essere pestati e minacciati ed estorti fa male al fisico e alla dignità – conclude –, credo che questa sia una di quelle materie dove l’ironia non funziona tantissimo”.

La testata con cui Roberto Spada ha spaccato il naso a Daniele Piervicenzi

Il riferimento dello spot è, dunque, alla testata assestata sul viso da Roberto Spada, membro dell’omonimo clan del litorale romano, a Daniele Piervincenzi, videoreporter senza contratto giornalistico che lavora per una società che fornisce servizi per la trasmissione di Rai 2 “Nemo”. Un gesto per il quale Spada è stato condannato in primo grado, assieme a un suo sodale, a 6 anni di reclusione, con il riconoscimento dell’aggravante mafiosa.
Lo spot, che sta girando su un’emittente territoriale cittadina e nelle stazioni della metropolitana, è recitato dall’attore comico Fabio Avaro. Nel promo si sente: “Quest’anno l’estate romana si svolge anche al mare di Roma: mostre di pittura, musica, artisti di strada, rassegne, sport e fitness, spettacoli per bambini”. E una voce fuori campo sussurra: “Sì Fabio, ma sbrigate, abbiamo 30 secondi e poi falla meglio!”. Quindi l’attore replica: “Ma che voi, mo’ te la do ’na capocciata…”.
Torna allora la voce fuori campo: “La capocciata a Ostia?”. Così l’attore conclude: “Ostia, un’estate senza testate, meglio che lo spiego sennò magari capiscono male”.

Giuliana Di Pillo (M5S)

“La mia intenzione era quella di sdrammatizzare, di essere autoironici, di dire che a Ostia non ci sono solo coatti e capocciate”, tenta di difendersi Fabio Avaro, autore ed interprete dello spot, secondo il quale “è stata una battuta su quello che è successo qualche mese fa a Roma. Quando sono stato contattato dal Comune per chiedermi se volevo prestare la mia voce allo spot, da cittadino di Ostia mi sono detto felice ed orgoglioso. Ma dissi loro che l’avrei fatto a modo mio”. E così Avaro ha scritto il testo della pubblicità, poi approvato dalla giunta M5S.
“Mi hanno detto – sottolinea – che era piaciuto molto, anche alla presidente. Hanno elogiato l’ironia del testo, che era risultato molto simpatico, nello spirito dell’estate romana. Sinceramente io non riesco a vedere altro che autoironia nello spot, sarà un mio limite ma è così”.
E chiamata in causa, Giuliana Di Pillo (M5S), presidente del municipio di Ostia, afferma: “Non avevamo alcuna intenzione di sminuire un episodio gravissimo verificatosi sul nostro territorio, né tanto meno quanto subito dalla vittima dell’aggressione”.

Virginia Raggi (M5S)

“Piuttosto – aggiunge Di Pillo – ribaltare l’immagine negativa emersa a livello nazionale e mettere in evidenza quanto di buono si sta tentando di fare da parte di questa Amministrazione; di quanto impegno ogni giorno mettiamo per rilanciare il nome di Ostia e del suo immenso territorio nel quale risiedono brave persone. Le stesse che meritano di vedere il nome del loro quartiere citato non solo per fatti negativi ma anche per eventi e situazioni positive”.
Di tutt’altro avviso Virginia Raggi, sindaco di Roma: “Ostia è un luogo bellissimo, ma lo spot ‘Un’estate senza testate” non mi è piaciuto. Non è questo il modo giusto per dire che i cittadini del litorale di Roma sono per la stragrande maggioranza persone oneste. Allo stesso tempo, non sono accettabili le strumentalizzazioni da parte di chi per una vita non ha fatto nulla contro la malavita e ha lasciato che le famiglie criminali prosperassero in quel territorio”.

Mariacristina Masi (Fi)

“La lotta alla mafia – insiste la Raggi – si fa presidiando realmente la città; puntando il dito contro i criminali di una zona dove, per anni, i vecchi politici non hanno avuto neanche il coraggio di pronunciare il loro nome si realizza facendo riaprire la palestra della legalità; abbattendo i chioschi abusivi; sottraendo le spiagge a chi le occupava illegalmente e restituendole a tutti i cittadini onesti; organizzando uno splendido consiglio comunale contro la mafia in una scuola sul lungomare; chiudendo le porte in faccia ai mafiosi che negli anni scorsi addirittura entravano in municipio e sbattevano i pugni sul tavolo per ottenere favori; rifacendo le strade abbandonate; avviando la raccolta differenziata porta a porta. Noi ad Ostia non abbiamo mai abbassato lo sguardo davanti ai mafiosi e non lo faremo mai”.
Uno sketch radiofonico per promuovere gli eventi culturali di Ostia che, insomma, si trasforma in una bufera nella calda estate romana. Mariacristina Masi, capogruppo di Forza Italia e vice presidente del Consiglio del X Municipio, ha presentato un’interrogazione chiedendo chi abbia autorizzato lo spot e quanto sia costato al Municipio”.

Giorgia Meloni (Fdi)

Mariacristina Masi chiede, quindi, alla Di Pillo “se è normale utilizzare fatti di cronaca che hanno minato l’immagine nazionale e internazionale del litorale della Capitale per pubblicizzare la stagione estiva”.
“La testata di Roberto Spada usata come spot per promuovere gli eventi estivi di Ostia – incalza Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia – è la delirante trovata dell’amministrazione municipale M5S. Dopo aver descritto il litorale romano come fosse Gomorra, oggi dai grillini arriva l’ennesimo attacco a un quartiere meraviglioso di Roma. La mia solidarietà alle centinaia di migliaia di persone oneste e perbene che vivono a Ostia, che la amano perché ci sono nate, cresciute, che hanno investito soldi in attività commerciali, che si alzano all’alba per andare al lavoro e scongiurare il traffico sulla Colombo o per prendere il trenino che versa in condizioni pietose. A loro, questi geni del M5S devono solo chiedere scusa. Se la testata di Roberto Spada vi fa ridere usatela per promuovere la vostra amministrazione, non Ostia”.
Marianna Madia, parlamentare Pd, dal canto suo, afferma che “il X Municipio di Roma, per promuovere il territorio, trova intelligente fare uno spot che ironizza sulla violenza degli Spada. È questa la loro idea sulle #periferie? Intanto la Sindaca anche su ciò tace”.

Marianna Madia (Pd)

La senatrice Pd, Monica Cirinnà, aggiunge: “lo spot trasmesso nella metropolitana di Roma che legittima e sdogana la violenza del clan Spada è un fatto gravissimo. Scherzare, in un messaggio ascoltato da centinaia di migliaia di cittadini, sugli atti violenti e i comportamenti mafiosi delle organizzazioni criminali della Capitale è una pesante responsabilità, per di più veicolato da strutture facenti capo al Campidoglio. È necessaria una immediata e chiara presa di posizione oltre all’individuazione dei responsabili”.
“È vergognoso – aggiunge Michela Di Biase, consigliere regionale Pd alla Regione Lazio – che uno spot istituzionale per pubblicizzare eventi culturali ad Ostia scimmiotti l’episodio  della testata di Roberto Spada. Lasciano esterrefatti le parole del minisindaco dei 5Stelle del X Municipio, Giuliana Di Pillo, che addirittura si giustifica definendolo uno spot ‘ironico per sdrammatizzare’. Un’ironia rivolta a chi? Non si ironizza e non si ride su un episodio di inaudita gravità per cui Spada è stato  condannato a sei anni con l’aggravante del metodo mafioso. Chiedo a Di Pillo se davvero la violenza le provochi così tanta ilarità. Si rimuova immediatamente uno spot così infamante per Ostia e per i suoi cittadini”.

Monica Cirinnà (Pd)

Andrea Bozzi, capogruppo delle liste civiche “Ora” e “Un Sogno Comune” nel X Municipio interviene sostenendo che “chiunque abbia commissionato lo spot che ammicca alla famosa capocciata è un demente. Se è questa la promozione di Ostia del M5S, allora è meglio che continuino a non farla e che si adoperino solo per promuovere Tiberis, la fantastica “spiaggia dei romani’, come l’hanno chiamata. Chiediamo di sospendere subito la programmazione dello spot su Roma Radio o il Municipio autolesionista e il Campidoglio si renderanno responsabili di danni di immagine evidenti”.
“Mentre la cittadinanza e le categorie produttive fanno di tutto per emanciparsi dall’immagine criminosa e falsata di un’intera città, chi ci governa pensa bene di ricordarla agli utenti della Metro. E se anche si volesse cogliere il lato ironico, allora viene da pensare che l’unico target che interessa è quello in po’ coatto, a cui si ammicca tristemente. L’unica consolazione è che lo spot è trasmesso solo in italiano e non in lingue straniere. Almeno questo ce lo hanno risparmiato. Grazie”.

Michela Di Biase (Pd)

Infine, per Fnsi, Odg e Usigrai “qualunque sia stata la motivazione che ha indotto la municipalità di Ostia ad usare la ‘testata’ di Roberto Spada contro Daniele Piervincenzi e Edoardo Anselmi come spot pubblicitario, si tratta di una scelta sbagliata, di pessimo gusto, offensiva per chi ha subito la violenza e per chi ha contrastato e contrasta il tentativo di inquinare e condizionare la civile convivenza”.
“Quella ‘testata’, vista da milioni di persone, è diventata il simbolo della violenza mafiosa e dell’ostilità contro la libera informazione e contro chiunque si batta per la legalità e la sicurezza, ad Ostia e non solo”, ricordano il sindacato e l’Ordine dei giornalisti augurandosi che “non solo quello spot sia immediatamente bloccato, ma anche che siano fornite pubbliche scuse a chi, come Federica Angeli, Daniele Piervincenzi, Edoardo Anselmi e tanti altri cronisti, è stato il bersaglio delle ‘testate’ a Ostia e non solo”. (giornalistitalia.it)

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