ROMA – “Piero Marrazzo era un uomo intransigente con dei vizi privati. E i carabinieri che dettavano legge a Roma Nord e che conoscevano questa sua debolezza, lo stavano cercando per poterne trarre profitto”. L’avvocato di parte civile Luca Petrucci, che ha chiesto 50mila euro di provvisionale a titolo risarcitorio, ha ricostruito così davanti al tribunale il senso di quel blitz, del luglio di 9 anni fa, effettuato in casa del trans Natali quando l’allora Governatore del Lazio fu immortalato con un telefonino da pubblici ufficiali in divisa mentre era in camicia e boxer.
“Si trovò in una situazione di gravissimo imbarazzo e disagio. E da quel giorno – ha detto il penalista – la vita di Marrazzo (tornato poi a fare il giornalista Rai, ndr) è stata travolta da uno tsunami. Lui si è dimesso da presidente della Regione Lazio, si è separato dalla moglie, si è assunto ogni responsabilità. La sua vita privata è stata violata e violentata. I carabinieri volevano incastrarlo, cercando di portare a casa la cifra più alta possibile attraverso la diffusione di quel video. E Marrazzo – ha concluso l’avvocato Petrucci – ha cercato di mettere ostacoli tra sé e questo ricatto”. (agi)
L’avv. Luca Petrucci ricostruisce in tribunale il blitz di nove anni fa a Roma