BOLOGNA – «Stavano facendo il loro lavoro: erano in strada, a debita distanza e su pubblica via per raccontare un fatto di cronaca e sono stati aggrediti. Fortunatamente, oltre alle telecamere, questa volta erano presenti anche gli agenti della Questura di Piacenza che hanno subito fermato, identificato e fatto salire su una volante l’aggressore di due giornalisti a cui va la nostra piena solidarietà. Illuminare le periferie e documentare proprio ciò che accade nelle zone più “difficili” è una parte fondamentale e irrinunciabile del lavoro di giornalista per garantire il diritto dei cittadini ad essere informati».
È quanto sottolineano, ad una voce, il presidente Aser, Serena Bersani, il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna, Giovanni Rossi, e Mattia Motta, componente di Giunta della Fnsi, intervenendo sull’aggressione di due cronisti avvenuta ieri in via Roma, a Piacenza.
Stando a quanto si è appreso dai colleghi presenti, cittadini e giornalisti stavano assistendo ad un’operazione di polizia che, sulla base del Testo unico per la sicurezza, stava ponendo i sigilli ad un locale pubblico, in via Pozzo, frequentato – secondo la Questura – da pregiudicati e già noto alle forze dell’ordine per diversi episodi di microcriminalità. I giornalisti di diverse testate piacentine erano sul posto per documentare l’operazione.
In questo frangente, Emanuela Gatti e Andrea Pasquali del quotidiano digitale “ilPiacenza.it” (gruppo Citynews di Roma) sono stati aggrediti dal gestore del locale, un egiziano di 43 anni, che ha strattonato in modo violento la giornalista nel tentativo di prendere la fotocamera utilizzata per le riprese e impedire così il lavoro dei cronisti. La polizia, a quel punto, è intervenuta per bloccare l’uomo, che è stato portato in questura per accertamenti insieme alla moglie. Entrambi sono stati denunciati per oltraggio, ingiurie e resistenza a pubblico ufficiale. (giornalistitalia.it)
Emanuela Gatti e Andrea Pasquali vittime del gestore di un locale posto sotto sigilli