PHILADELPHIA (Usa) – Mentre al New York Times il capo della pagina degli editoriali perde il posto per aver sottovalutato la portata esplosiva dell’op-ed del senatore repubblicano Tom Cotton sull’impiego delle forze armate contro le proteste seguite all’uccisione del nero George Floyd da parte della polizia di Minneapolis, al Philadelphia Inquirer il direttore Stan Wischnowski si è dimesso pochi giorni dopo che un articolo intitolato “Buildings Matter, Too” (anche gli edifici importano), sugli effetti delle manifestazioni sul patrimonio immobiliare cittadino, aveva scatenato l’ira del corpo redazionale.
L’editore del quotidiano, Lisa Hugh, ha annunciato di aver accettato la decisione di Wischnowski di lasciare il timone dopo 10 anni alla guida del quotidiano. L’articolo incriminato era opera del critico dell’architettura interna al quotidiano, Inga Saffron: il titolo riprendeva lo slogan “Black Lives Matter” che da anni è il grido di battaglia delle proteste contro le ingiustizie spesso letali sofferte dai neri da parte della giustizia negli Usa.
All’indomani della pubblicazione dell’articolo, lunedì scorso, i vertici del giornale, incluso Wischnowski, avevano pubblicato una nota di scuse: «Il titolo era profondamente offensivo. Non avremmo dovuto stamparlo». (ansa)