REGGIO CALABRIA – Vi ringrazio per il cortese invito a partecipare ai lavori della XXIV Giornata mondiale della libertà di stampa – “Libertà uguale Lavoro, Cultura e Legalità”. Purtroppo, causa precedenti impegni, non potrò essere tra voi ma vorrei non perdere l’occasione offertami dal caro amico Carlo Parisi per raccontarvi brevemente il lavoro fatto in questo primo anno di mia presidenza insieme ai colleghi giornalisti del Cda.
Come voi tutti sapete, soprattutto le giovani generazioni, avranno a disposizione una pensione che sarà inferiore a quelle di oggi. Per questo è sempre più importante iniziare a pensare a costruire la cosiddetta “seconda gamba” pensionistica in grado, un domani, di integrare l’assegno quando ci ritireremo dal lavoro. È questo il ruolo del Fondo Complementare dei Giornalisti Italiani che ho l’onore di presiedere da poco più di un anno.
Il nostro obiettivo principale è quello di assicurare il migliore rendimento possibile ai contributi che ogni mese ci vengono versati dai giornalisti iscritti, oggi poco meno di 12mila. Per fare questo negli ultimi anni sono state fatte alcune scelte strategiche fondamentali. Una in particolare: la scelta dei nuovi gestori del patrimonio di circa 560 milioni di euro. Stanno operando molto positivamente da poco più di due anni e i risultati iniziano a concretizzarsi. Il nostro fondo nel 2016 si è collocato ai vertici della classifica dei fondi negoziali. Questi i rendimenti ottenuti dai tre diversi comparti lo scorso anno:
Garantito +0,02%
Prudente +4,28%
Mix +4,39%
Chi ha destinato la propria quota di Tfr al Fondo all’inizio del 2007 anziché lasciarlo in Azienda, si ritrova oggi il 34% in più se ha scelto il comparto Prudente (oltre la metà degli iscritti) e addirittura il 42% in più con il comparto Mix che ha una forte componente azionaria.
Siamo consapevoli che non possiamo cullarci sugli allori. Avendo a che fare con i mercati finanziari non c’è nessuna certezza che questi risultati possano essere garantiti in futuro. Nostro compito è semmai quello di creare le condizioni per poterli mantenere e migliorare. Per queste ragioni la nostra massima attenzione è rivolta al controllo del rischio e al monitoraggio degli investimenti intervenendo attivamente nella gestione dei flussi diretti ai gestori a fronte di forti tensioni sui mercati come è accaduto nel gennaio 2016.
Vorrei concludere con una raccomandazione. Siamo consapevoli che l’editoria nel suo complesso stia vivendo una delle fasi più drammatiche della sua recente storia con una crisi occupazionale senza precedenti. L’invito tuttavia rimane quello di provare a cambiare la mentalità cercando di compiere ogni sforzo possibile – oggi – per costruire un futuro sicuro. Per questo, per far conoscere meglio la nostra attività e i vantaggi dell’investimento nel Fondo, abbiamo deciso insieme all’Inpgi di organizzare momenti di formazione: siamo convinti che la conoscenza della realtà sia la premessa per poter maturare serenamente una successiva decisione.
Credo dunque che non mancherà l’occasione per incontrarci di persona. Buon lavoro.
Enrico Castelli
Presidente Fondo di Previdenza Complementare dei Giornalisti Italiani