PARIGI (Francia) – «Sono in stato di shock, sbalordita»: Valérie Trierweiler, dopo 30 anni trascorsi nella redazione del rotocalco più prestigioso di Francia, Paris Match, si ritrova licenziata, «in piena estate» e «in modo brutale», come sottolinea in un tweet. L’ex compagna di Francois Hollande, tradita dall’allora presidente in pieno mandato all’Eliseo, si ritrova appiedata come altri colleghi della redazione, penalizzata dalla crisi del coronavirus. Ma definisce «senza alcun valido motivo» il suo licenziamento.
Cinquantacinque anni, ambiziosa, carattere più che battagliero, Valérie Trierweiler era uno dei simboli della rivista che ha come proprio motto «il peso delle parole, lo shock delle immagini». Nel 2012, al momento dell’arrivo all’Eliseo di Francois Hollande, la giornalista diventò la prima first lady “di fatto”: né matrimonio né unione civile fra lei e il presidente.
Un assaggio del suo carattere arrivò subito, quando lei appoggiò apertamente alle politiche Olivier Falorni, un socialista dissidente che si opponeva nel suo collegio a Ségolene Royal, l’ex compagna storica di Hollande e madre dei 4 figli del presidente, di cui Trierweiler è sempre stata gelosissima.
Poi, ad inizio 2014, esplose sui giornali di tutto il mondo la love story del presidente con l’attrice Julie Gayet, cui seguì la furia di Valérie, le scenate, le dichiarazioni bellicose, persino un ricovero di alcuni giorni in ospedale. Quindi la burrascosa uscita dall’Eliseo, una vicenda inedita e per i francesi, poco sensibili alle vicende private dei politici, estremamente imbarazzante.
In redazione, la solidarietà alla ex première dame fu assoluta. Dal servizio politico dei primi anni, Trierweiler era passata alla cultura, poi la sua firma ha preso ad apparire in calce agli editoriali più importanti.
Spesso si è schierata in favore di battaglie per le persone più in difficoltà, in omaggio al suo impegno nell’organizzazione umanitaria Secours Populaire e al patrocinio personale dato a tante campagne di solidarietà.
Il licenziamento, trapela dalla redazione, è stato deciso dal direttore Hervé Gattegno nell’ambito di una serie di tagli per la crisi che ha colpito l’editoria in seguito all’epidemia di coronavirus.
Al momento si ignora se le “prestigiose firme” alle quali il giornale ha annunciato di essere costretto a rinunciare saranno sostituite da nuove assunzioni. E si ignora se Valérie Trierweiler abbia già avuto offerte da altre redazioni: il licenziamento le è stato comunicato «nel cuore dell’estate e durante le ferie», in modo «estremamente brutale». Ma, soprattutto, non c’è dietro «alcun motivo valido», proclama l’ex première dame, che sembra già sul piede di guerra. (ansa)