PARIGI (Francia) – Parigi si prepara ad accogliere la “marcia repubblicana” di domani, domenica 12 gennaio, da piazza della Nazione a piazza della Repubblica, per rendere omaggio alle vittime della strage compiuta in occasione dell’attacco al settimanale satirico Charlie Hebdo e nel supermercato kosher, che ha provocato 17 morti in tre giorni. E’ prevista la partecipazione di almeno un milione di persone.
All’appello del presidente François Hollande hanno risposto numerosi leader europei: la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del consiglio europeo Donald Tusk, il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker, il premier britannico David Cameron, il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi, il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, il premier turco Ahmet Davutoglu.
Imponenti le misure di sicurezza predisposte: oltre 5.500 agenti in uniforme presidieranno la città e 150 poliziotti in borghese garantiranno la sicurezza di alte personalità. Tiratori scelti saranno posizionati sui tetti, che saranno ispezionati, così come le reti fognarie e sotterranee.
I sindacati dei giornalisti francesi Snj, Snj-Cgt, Cfdt-Journalistes con la Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj), la Federazione europea dei giornalisti (Efj), oltre a numerose delegazioni delle organizzazioni sindacali dei giornalisti europei ha chiamato a raccolta tutti i giornalisti a partecipare in massa alla manifestazione di domenica per rendere omaggio a dodici colleghi, amici e agenti di polizia brutalmente uccisi mercoledì scorso nella sede di Charlie Hebdo, ed alle altre vittime.
“Questo attacco orribile – denuncia l’Ifj presieduta da Jim Boumelha – mirava a sradicare la redazione e stava cercando di mettere a tacere i giornalisti. Non è riuscito. Nonostante l’enorme scossa che ha colpito l’intera professione, così come i cittadini del nostro paese, possiamo affermare oggi che Charlie Hebdo vivrà ed è già diventato una pubblicazione di portata universale”.
Da mercoledì prossimo, infatti, un’edizione speciale di Charlie Hebdo, stampata in un milione di copie, sarà pubblicata dai giornalisti della redazione sopravvissuti all’attacco.
“Questa – aggiunge la Federazione internazionale dei giornalisti – non è la prima volta che i nemici della libertà di stampa, seguaci di una setta oscura, hanno tentato di imbavagliare Wolinski, Honoré, Cabu, Tignous e altri giornalisti e vignettisti che usano la penna per ridicolizzare tutti i fornitori di odio”.
Al di là del massacro compiuto a Charlie Hebdo, sono in gioco i principi di libertà di espressione: la libertà di criticare, la caricatura, la denuncia. Principi tutti finiti nel mirino di chi ha trasformato il centro di Parigi in un campo di battaglia.
È opportuno citare Albert Londres: “Il nostro lavoro non è né per compiacere la gente o per fare loro del male, è quello di utilizzare le nostre penne per andare al cuore delle cose, anche se fa male”.
“Questo – sottolinea il sindacato dei giornalisti – è anche un tentativo di uccidere la democrazia stessa. I nostri nemici cercano di distruggere l’intelligenza, l’umorismo e la cultura. Abbiamo, quindi, il dovere di cercare di onorare la memoria dei nostri colleghi di Charlie Hebdo che stavano preparando un’edizione speciale contro il razzismo per respingere e denunciare gli estremisti con il loro messaggio di intolleranza e di odio”.
La straordinaria ondata di solidarietà in Francia e in molti altri paesi europei, è una meravigliosa spinta per i difensori di questi tesori di libertà, soprattutto la libertà di espressione.
I giornalisti sindacati francesi, i sindacati europei, insieme con la Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj), la Federazione europea dei giornalisti (Efj) invitano, dunque, i colleghi ed i cittadini a partecipare in massa alla manifestazione parigina che muoverà, alle ore 14, dallo svincolo di boulevard Voltaire e Boulevard Richard Lenoir (Oberkampf metro).
Alla manifestazione di Parigi parteciperà anche la Fnsi “per ribadire l’indignazione contro l’attentato terroristico e contro tute le azioni di violenza e intolleranza”. In testa al corteo, subito dopo i famigliari delle vittime e i superstiti del giornale satirico ci sarà uno striscione con la scritta “Nous sommes Charlie” con i loghi della Federazione Internazionale e di quella Europea dei giornalisti, Ifj e Efj, e dei tre sindacati francesi di categoria, Snj, Snj-Cgt, Cfdt. Accanto ai loro rappresentanti, i dirigenti dei sindacati dei giornalisti italiani, spagnoli e inglesi.
“Non cediamo alla paura. Non cediamo all’odio. Esigiamo più di ieri, a ogni latitudine, il primato della libertà, per la stampa e per la società, e continueremo – afferma la Fnsi – a denunciare le illegalità e gli effetti devastanti delle discriminazioni”. (giornalistitalia.it)
Appello da Ifj, Efj e sindacati dei giornalisti Snj, Snj-Cgt, Cfdt. Presente anche la Fnsi