ASUNCION (Paraguay) – E’ stato ucciso in un agguato insieme alla donna con cui viaggiava in auto, Pablo Medina, 53 anni, da 16 inviato del quotidiano Abc Color, il più importante giornale indipendente del Paraguay. Il presidente del Paraguay, Horacio Cartes, ha definito l’assassinio del giornalista, avvenuto nel nordest del Paese in un’area nota per il traffico di armi e droga, un “attacco alla libertà di espressione”.
“Il nostro governo deplora e condanna questo omicidio che minaccia non solo la pace del nostro Paese, ma costituisce anche una diretta violazione dei diritti umani e un attacco alla libertà di espressione”, ha detto il presidente, aggiungendo che “a tutti i media, ai cittadini e alle famiglie delle vittime, ribadisco il nostro impegno a combattere la criminalità organizzata”.
Medina, che è il terzo giornalista ad essere ucciso quest’anno in Paraguay, stava conducendo un’inchiesta sulla produzione di marijuana nella zona di Curuguaty. Vittima dell’agguato anche la su assistente, Antonia Almada, 19 anni. A completare un quadro, che per il quotidiano Abc appare già piuttosto chiaro, anche il fatto che nel 2001 il fratello di Pablo, Salvador, giornalista radiofonico, fu ucciso dopo aver denunciato la corruzione dilagante nella politica paraguaiana.
“Stiamo conducendo un’indagine approfondita per far sì che questo omicidio non resti impunito”, ha assicurato il ministro dell’Interno, Francisco de Vargas, che ha anche dichiarato che “Pablo Medina era già stato oggetto di numerose intimidazioni dovute principalmente alle sue inchieste sulla produzione della marijuana”.
E’ il terzo reporter assassinato nel 2014 nel Paese. Indagava sulla marijuana