Bergoglio al direttore Ceresoli: “Vi ringrazio per il ricordo dei defunti, un’opera di carità”

Papa Francesco telefona all’Eco di Bergamo

Papa Francesco e Alberto Ceresoli in una foto del 2018 (L’Eco di Bergamo)

BERGAMO – «Un’altra carezza di Papa Francesco». Così scrive Alberto Ceresoli, direttore de L’Eco di Bergamo, raccontando della telefonata che ieri, martedì 14 aprile, alle 18.30, ha ricevuto nientemeno che da Bergoglio.
«La telefonata arriva sul far della sera, – prosegue Ceresoli – una manciata di minuti dopo le 18.30 da un numero sconosciuto. Sono tentato di non rispondere, ma nell’ultimo mese e mezzo sono state molte le telefonate di colleghi di mezzo mondo che volevano parlare con il giornale e non mi sembrava corretto lasciare qualcuno di loro senza risposta. Così rispondo: “Sono il Papa” mi sento dire. In effetti la voce era proprio la sua, ma deve essermi uscito un “Santità?” talmente sorpreso che il Papa sgombra subito il campo con la sua consueta bonomia: “Sì, sì, sono il Papa. Ogni volta che chiamo qualcuno al telefono pensano tutti a uno scherzo, ma sono io davvero”».
Altro che scherzo, piuttosto una «carezza» che «arriva subito, – sottolinea Ceresoli – carica di commozione e di compartecipazione al dolore di tutta la nostra terra. “Io vorrei ringraziare voi – dice subito Papa Francesco – per il ricordo che fate tutti i giorni dei defunti e per il vostro prezioso lavoro. Dare i nomi alla gente che muore e raccontare le loro storie è un’opera di carità molto grande per la quale vi ringrazio davvero tanto”».
«Nel breve scambio di battute, – racconta il direttore dell’Eco di Bergamo – entrambi sottolineiamo “il dramma nel dramma” di questa dolorosissima tragedia, il fatto cioè che spessissimo chi ha perso la vita a causa del Covid-19, l’ha fatto in totale solitudine, senza nessuno degli affetti più cari che potesse tener loro la mano all’esalare dell’ultimo respiro, senza nessuno in commosso raccoglimento dietro il feretro lungo i viali dei cimiteri. “Sì, è molto triste – commenta il Papa – e credo che questo renda ancora più difficile il vostro lavoro, ma credo anche lo impreziosisca ancor di più. E proprio per questo torno a ringraziare lei, e attraverso di lei, tutto il giornale, per la grande, grande opera di carità che fate tutti i giorni”».
Poi il Papa della misericordia, con la consueta dolcezza, saluta Ceresoli nel modo a cui ci ha abituati: «“Prego per lei – dice, congedandosi, Papa Francesco – e lei lo faccia per me, per favore”. Certo, Santità, ma non lo farò soltanto io: con me ci saranno tutti coloro che vedono in Lei il volto vero della carità». (giornalistitalia.it)

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