ROMA – Torna sullo scandalo dei documenti e delle informazioni riservate “rubati”, che hanno portato all’arresto, nei giorni scorsi, di monsignor Lucio Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui – poi tornata in libertà, ma pur sempre indagata – Papa Francesco, oggi, all’Angelus: “Cari fratelli, vorrei ricordare, a proposito di quanto accaduto negli ultimi giorni, che rubare documenti, quei documenti, è un reato”. Di più: “Un’azione deplorevole che non aiuta nessuno”.
Poi, con la sua solita sorridente fermezza, Papa Bergoglio chiarisce che “sono state prese delle misure che già stanno dando i loro frutti, ma voglio sottolineare che questo triste fatto non mi distoglie dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi. Sì, con il sostegno di tutta la Chiesa. Andiamo avanti con fiducia e con speranza”.
Le indagini su quello che i media, italiani e stranieri, hanno soprannominato “Vatileaks 2”, intanto vanno avanti. Mentre il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, rivela che “è stato proprio Papa Francesco a voler fare luce su questa realtà”.
Così Bergoglio oggi all’Angelus: “Sono state già prese delle misure. Non mi fermo”