ROMA – I giornalisti dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi) esprimono “viva preoccupazione per i gravi episodi di ‘deriva’ giornalistica che hanno accompagnato le ultime vicende vaticane, coinvolgendo la persona e l’azione di Papa Francesco”. È quanto affermano in un documento approvato all’unanimità dal Consiglio Nazionale dell’Ucsi, riunito a Roma sotto la presidenza di Andrea Melodia.
“Il Consiglio Nazionale dell’Ucsi – continua il documento – condanna, in particolare, il tentativo di accreditare una patologia al cervello del Papa, la pubblicazione di una Lettera riservata di una dozzina di cardinali critici verso papa Francesco nel corso del Sinodo, e la fuga di documenti e registrazioni ‘rubate’ a papa Francesco all’interno del Vaticano e utilizzati per delegittimarne l’azione riformatrice, che invece merita il più pieno e appassionato sostegno da parte dei giornalisti, cattolici e non, cui sta a cuore la credibilità della professione e il perseguimento del bene comune. Un’azione di delegittimazione, contrabbandata per sostegno al Papa – conclude il documento –, tanto più vile in quanto vorrebbe colpire un Pontefice che chiama tutti alla trasparenza e alla testimonianza disinteressata e coraggiosa”.
La condanna dell’Ucsi: “Un’azione di delegittimazione, contrabbandata per sostegno”