ROMA – La ferita ancora aperta del caso Regeni torna a scuotere la politica, all’indomani della notizia della vendita da parte dell’Italia di due navi all’Egitto. Il via libera all’operazione è arrivato ieri, nel corso del Consiglio dei ministri, ma oggi infuriano le polemiche. E i genitori del giovane friulano accusano: «Lo Stato italiano ci ha tradito», hanno detto Paola e Claudio Regeni.
In prima linea il Pd nel chiedere al premier Giuseppe Conte una iniziativa pubblica in modo da chiarire i dettagli dell’operazione e contestualmente l’impegno ad andare avanti nella ricerca della verità sulla morte di Giulio Regeni. Fonti dem fanno sapere, infatti, che bisogna separare il caso politico-diplomatico esploso dalla morte del ricercatore, dal dossier “solo commerciale” della vendita di queste navi. Proprio questo chiarimento pubblico è stato chiesto dal Pd, con il capo delegazione Dario Franceschini, ieri in Cdm.
In Consiglio dei ministri Conte – riferiscono le stesse fonti – avrebbe infatti svolto un’informativa sulla vendita delle due fregate e i Dem non si sarebbero opposti ma, appunto, il ministro avrebbe fatto mettere agli atti la richiesta di una presa di posizione pubblica per chiedere la verità su Regeni.
Prima del Consiglio dei ministri c’è stata – a quanto viene riferito – una riunione del Pd su questo tema, cui hanno preso parte il segretario Nicola Zingaretti, il vicesegretario, i capigruppo e il capo delegazione.
Detto questo, all’interno dei dem non si placano i mal di pancia. A dar voce a questo malessere, l’ex presidente del partito, Matteo Orfini che su twitter annuncia che lunedì, insieme ad altri, presenterà alla direzione del Pd un ordine del giorno che chiede di interrompere la vendita di forniture militari all’Egitto. «Spero che molti lo sottoscrivano e che venga approvato senza tentennamenti», prosegue. Apertamente contrari a questa vendita anche Liberi e Uguali. Dubbi anche all’interno dei Cinque Stelle e in particolare in quell’area da sempre molto sensibile alla vicenda Regeni.
Imbarazzi contro cui si butta a capofitto il segretario leghista, Matteo Salvini: «Vedo che il governo litiga pure sulle navi all’Egitto, non so che tipo di trattative e di business sia in corso. Noto che litigano su tutto», osserva dal suo tour giunto a Palermo.
Il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, entra invece nel merito, chiedendo «una soluzione di equilibrio». «Il Governo deve pretendere la verità dall’Egitto sul caso Regeni, ma – aggiunge – non possiamo bloccare la nostra industria di qualità. Dobbiamo tutelare la nostra industria e Fincantieri, continuando comunque a lavorare per scoprire la verità».
Ma per i genitori di Claudio Regeni la vicenda delle navi è un fatto grave. «Abbiamo visto e vissuto tanta ipocrisia e la vendita di questa due navi e le armi sono la ciliegina sulla torta», hanno detto nel corso della trasmissione Propaganda Live su La7.
«In questi 4 anni e mezzo – hanno affermato Paola e Claudio Regeni – abbiamo visto tante zone grigie in Egitto e in Italia. Noi abbiamo fiducia nella scorta mediatica, nelle migliaia di persone che ci seguono, nella Procura di Roma, negli investigatori», e «anche nel presidente della Camera, Roberto Fico, che oggi ci ha chiamati per dirci che sta con noi e per sapere come stiamo». (ansa)