A siglarlo, a Palazzo Chigi, Siddi, Lotti, Camporese e Anselmi: 120 milioni in 3 anni

Editoria: firmato l’accordo sul Fondo straordinario

Contratto giornalisti

Siddi firma l’intesa sul Fondo straordinario per l’editoria insieme a Lotti, Anselmi e Camporese

ROMA – Si è concluso l’ultimo atto del rinnovo del contratto di lavoro Fieg-Fnsi, avvenuto giorni addietro, con la firma del protocollo sul Fondo straordinario per l’editoria, che rende nei fatti operativo ciò che è stato sottoscritto, per il lavoro e per lo sviluppo del settore, nel recente rinnovo contrattuale e che destinerà al settore 120 milioni di euro in tre anni. E’ stato siglato, a Palazzo Chigi, tra la Presidenza del Consiglio, rappresentata dal sottosegretario Luca Lotti, la Federazione degli editori (Fieg), rappresentata dal presidente Giulio Anselmi, del Sindacato dei giornalisti (Fnsi), rappresentato dal segretario generale Franco Siddi e dell’Inpgi, rappresentato dal presidente Andrea Camporese.
“Un forte aiuto alle imprese in un momento di difficile crisi – ha detto Luca Lotti -, ma anche un contributo per la nuova occupazione dei giovani. Con il decreto si prevedono, infatti, sgravi fiscali al 100% per 36 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato, al 50% per le assunzioni a tempo determinato e ulteriori incentivi per la trasformazione del tempo determinato in indeterminato che a quel punto avrà sgravi retroattivi. Si prevede anche l’obbligo di trasformare il 20% dei contratti a tempo determinato in indeterminato, pena lo stop all’erogazione dei contributi”.
“Fino ad oggi il Fondo – ha proseguito Lotti – era forse troppo sbilanciato verso il settore editoriale; abbiamo voluto, invece, puntare sull’occupazione e siamo riusciti a cambiare rotta con il contributo di tutti. E fa piacere poter dire che anche il Governo, in questa prospettiva, ha fatto la sua parte ed ha potuto dare una mano”.
Perché “aldilà dell’accordo e del compenso minimo raggiunto – ha sottolineato il sottosegretario all’Editoria -, del fondo straordinario e dell’impegno per l’apertura della Sala stampa italiana, per la quale dobbiamo ancora ringraziare la Fnsi, è evidente che quando ci mettiamo tutti insieme e proviamo ad andare tutti in un’unica direzione, pur con fatica, con discussioni anche accese tra noi, alla fine portiamo a casa il risultato”.

Lotti firma l’intesa

Il sottosegretario all’Editoria Lotti firma l’intesa

E “mi auguro – ha concluso Lotti – che questo sia un punto di partenza, non un punto di arrivo. Non vi annuncio le cose che arriveranno a settembre perché ci prendiamo qualche altro mese per ‘studiare’ – ha ironizzato il sottosegretario -, ma sono convinto che potremo andare avanti nella stessa modalità con la quale siamo arrivati a questa giornata importante”.
Certo, si è trattato di “un lavoro a volte non facile – ha precisato Franco Siddi – fino a situazioni giunte a rischio di rottura, ma quello chedi cui siamo stati protagonisti è stato un confronto sempre franco, leale e molto severo. Molti credono sia stata una passeggiata:  posso assicurare che non è stato così”.
“Al sottosegretario Lotti, che abbiamo scoperto essere uno concreto, che vuole cambiare le cose, – ha detto, dopo aver siglato per primo l’intesa, il segretario della Fnsi – un ringraziamento per il suo impegno personale e per quello del suo staff nel risolvere passaggi intricati. La ricomposizione delle tensioni è stata faticosa, ma tutto è finito al meglio e questa firma rappresenta il giusto suggello ad un duro lavoro che speriamo possa essere portatore di rilancio e di nuova occupazione nel settore editoriale”.
Anche per Siddi, però, restano “altri capitoli da discutere, con la speranza che questo cammino che abbiamo intrapreso ci possa aiutare non solo a sopravvivere alla crisi attuale, ma anche ad aprire una pagina nuova per un’informazione italiana di qualità e per il lavoro giornalistico, sapendo che le due cose non possono prescindere l’una dall’altro”.
“Non posso non dire al sottosegretario – ha concluso Siddi – che abbiamo tanti altri temi da affrontare ed auspico, perciò, nuovi incontri ed altri tavoli. Siamo, ad esmpio, in attesa che venga aperto il tavolo sulla riforma della Rai per garantire un servizio pubblico importante e qualificato, cioè per garantire un sistema dell’informazione che raggiunga livelli di libertà che non ha avuto fino ad oggi”.
A ribadire l’importanza di aver lavorato tutti insieme con un unico obiettivo, è stato anche il presidente della Fieg, Giulio Anselmi: “Ciò che che mi è sembrato più rilevante è che si sia lavorato nell’interesse dell’informazione professionale con la sincera volontà di migliorare un contesto che resta, sì, in condizioni drammatiche e che difficilmente potrà riprendersi, però sono stati fatti passi importanti per la salute delle aziende, consentendo prepensionamenti, per lo sviluppo delle aziende, ponendo l’attenzione sulle nuove assunzioni, e noi sappiamo come le assunzioni dei giovani siano importanti in una stagione in cui i giornalisti della mia età devono fare i conti con la rivoluzione tecnologica che è il problema dei problemi”.
“Sono state, al tempo stesso, poste  le condizioni per le aziende in condizione di lavorare – ha detto, ancora, Anselmi – e offerte ai giovani una serie di condizioni che non saranno certamente l’optimum, ma sono comunque dei passi avanti. Sono stati anche tolti da sopra la testa del mondo dell’informazione due pietroni minacciosi che c’erano da tempo, il problema dell’ex fissa e quello di un intervento complessivo di sostegno all’Inpgi, evento, quest’ultimo, di grande rasserenamento”. Il Protocollo

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