“Mentre in America la deontologia è culturale, in Italia la sanzione è molto rara”

Padre Occhetta: “Il buon giornalismo è possibile”

Padre Francesco Occhetta con Papa Francesco

Padre Francesco Occhetta con Papa Francesco

L’AQUILA – “Il buon giornalismo è possibile”. Con uno sguardo positivo padre Francesco Occhetta, scrittore de “La Civiltà Cattolica” e assistente nazionale dell’Ucsi, si è rivolto ai giornalisti che hanno partecipato al convegno nazionale della Fisc (Federazione settimanali cattolici italiani), a L’Aquila, su “L’Italia da riprogettare e preservare nella nostra storia”.
Analizzando la deontologia che deve accompagnare la professione, Occhetta ha messo in luce tre dimensioni. La prima è “la dimensione della conoscenza e della buona pratica”, che in Italia vede numerosi codici deontologici “su temi specifici”. Però, “mentre in America la deontologia è culturale, il collega che la viola viene cacciato dalla redazione, in Europa e ancor più in Italia questo non avviene, facciamo riflessioni su ciò che non funziona ma la sanzione è molto rara”.
Vi è poi la “responsabilità individuale”, che chiede una “formazione, per agire in coscienza essendo uomini morali, che conoscono il discrimine tra il bene e il male” e s’interroga sulle “conseguenze” della propria azione.
Infine, la “coerenza”, che nell’agire giornalistico chiama in causa tutta sua la vita. Ai giornalisti, diceva il cardinale Carlo Maria Martini, “non è chiesto di essere degli eroi, ma uomini sì”. “Siamo chiamati a essere uomini morali – ha concluso Occhetta – e capire dove dirigere la nostra azione”. (Sir)

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