ROMA – Sarà presentato all’interno della rassegna “Aperitivi Culturali” proposti da l’Enoteca Letteraria (in via delle Quattro Fontane, a Roma) il libro del giornalista Ottavio Olita, “Anime rubate”, edito da Città del Sole: l’appuntamento è per giovedì prossimo, 21 aprile, alle ore 18.
Con la prefazione di Dante Maffia, “Anime rubate” (336 pagg.; 15 euro) narra di colpa, di espiazione e di ciò che si trova al di là della colpa e dell’espiazione, oltre e accanto, ciò su cui solitamente preferiamo calare il velo della dimenticanza. Non sembri azzardato affiancare la devastazione provocata sui sopravvissuti ai campi di sterminio quella sofferta dai sopravvissuti ai sequestri di persona, questo è, infatti, tra i temi affrontati, quello dominante.
La tragedia dei sequestri di persona a scopo di estorsione che tra gli anni ’70 e ’80 ha sconvolto la Sardegna, 120 furono allora le persone sequestrate, è praticamente ignorata dalle giovani generazioni. L’ultimo rapimento risale al 2006, per cui un adolescente non ne ha mai sentito parlare.
Questo è l’antefatto di “Anime rubate”, romanzo che vuole raccontare, grazie alla testimonianza diretta di una insegnante elementare rapita all’età di 20 anni, la condizione di totale disumanità in cui venivano tenuti i sequestrati, con particolare attenzione alla condizione femminile, nelle grotte e nei boschi della Barbagia.
Giorgio, un diciassettenne nuorese, ha ricevuto dalla nonna una singolare versione su quei drammi: tutto sommato i rapiti andavano a fare la stessa vita dei pastori che li custodivano, quasi una scampagnata fuori città. Lo zio carabiniere di Giorgio, quando scopre che il ragazzo si è fatto questa idea dei sequestri di persona, decide che gli deve far avere una conoscenza diretta di quelle vicende.
Questi i due principali protagonisti del romanzo che è costruito su un abile e accattivante canovaccio “noir”. Un percorso di maturazione che, immaginiamo, riguardi più in generale anche l’opinione pubblica isolana, fortemente impegnata a giustificare il sequestro e forse anche l’inerzia degli onesti, in particolare di alcuni intellettuali che oggi debbono fare i conti con i loro errori, con i loro giudizi su quelli che sono stati oltre 120 tragici sequestri di persona, alcuni attribuiti a Barbagia rossa. Con motivazioni politiche e giustificazioniste, che appaiono ben radicate ancora nella letteratura isolana
Chi è Ottavio Olita (1949, Rossano – Cosenza)
Dopo essersi laureato in Lingue e Letterature Straniere nell’Università di Cagliari, ha insegnato Lingua e Letteratura Francese nello stesso Ateneo dal 1974 al 1980. Poi è passato al giornalismo per l’Ansa, La Nuova Sardegna e la Rai dal 1988 al 2013. Qui ha lavorato per gli Esteri e la Cultura del Tg2, per lo Sport, per varie rubriche e per la Tgr.
Da oltre 20 anni si dedicato anche alla scrittura, prima con la saggistica poi con la narrativa. Il suo romanzo più recente, il quinto, è appunto “Anime rubate” (2015, Città del Sole).