CATANZARO – «Peculato per l’utilizzazione di oltre 95 mila euro di fondi pubblici, destinati alla promozione turistica della Regione Calabria, impiegati per finanziare un evento giornalistico, svoltosi nel luglio 2018 a Spoleto, con finalità privatistiche di promozione politica». Con questa accusa, la Guardia di Finanza di Catanzaro ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo ai fini della confisca per 95 mila 475,02 euro nei confronti del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, nonché di Mauro Luchetti, legale rappresentante della “Hdrà s.r.l.”, società con sede a Roma, operante nel settore della comunicazione e dell’organizzazione di eventi.
Gerardo Mario Oliverio, 66 anni, cosentino di San Giovanni in Fiore, del Pd, è presidente della Regione Calabria dal 9 dicembre 2014 dopo aver ricoperto l’incarico di presidente della Provincia di Cosenza dal 13 giugno 2004 al 12 ottobre 2014 e di deputato al Parlamento per quattro legislature (dal 23 aprile 1992 al 27 aprile 2006).
I fondi pubblici oggetto dell’indagine della Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, «sono stati destinati a finanziare la materiale organizzazione dell’evento giornalistico, ivi inclusa l’ospitalità (alberghi e cena di gala) di personalità del giornalismo e dello spettacolo», nell’ambito del Festival di Spoleto.
Nella giornata di oggi, dunque, il Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro ha dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo ai fini della confisca, per l’equivalente di euro 95.475,02, nei confronti di Oliverio e Luchetti, iscritti nel registro degli indagati del delitto di peculato.
Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari, Antonio Battaglia, su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, nell’indagine condotta dal sostituto procuratore Graziella Viscomi, con il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri.
Le indagini, svolte dal Gruppo tutela spesa pubblica del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, «hanno accertato che, con delibera della Giunta regionale n. 244 del 14 giugno 2018, era stato rimodulato il piano di sviluppo turistico regionale, inserendo fra le attività finanziate “la partecipazione della Regione Calabria alla manifestazione Festival dei Due Mondi in programma a Spoleto».
«In realtà, – contesta la Procura di Catanzaro – l’evento finanziato era un format giornalistico svoltosi a margine del festival spoletino, nel cui contesto non venivano promosse le attività turistiche regionali, bensì si realizzavano le interviste tipiche di un talk show».
In particolare, la Procura rileva che «i fondi pubblici oggetto di indagine sono stati destinati a finanziare la materiale organizzazione dell’evento giornalistico, ivi inclusa l’ospitalità (alberghi e cena di gala) di personalità del giornalismo e dello spettacolo, intervistate nel corso della manifestazione, tra cui anche il presidente della Regione Calabria».
«I risultati delle indagini – afferma la Procura – hanno consentito di ipotizzare che si sia dissimulato l’uso del denaro pubblico per finalità di promozione turistica, utilizzandolo, al contrario, per fini personalistici (la promozione del personaggio politico) e per il pagamento di tutti i costi sostenuti dal talk show che evidentemente avevano scopi diversi dalla promozione turistica della Regione Calabria». (giornalistitalia.it)
La difesa: “Vogliono sbarrargli la strada per via giudiziaria”
«Nel prendere atto di una nuova informazione di garanzia, notificata in data 5 agosto 2019, afferente la grave ipotesi di peculato per distrazione a fini personali di somme di cui si ha la disponibilità, devo, ancora una volta, considerare come vi sia una enorme confusione tra l’agire politico, l’amministrare il denaro pubblico, il differenziare, soprattutto dopo l’entrata in vigore della Legge Bassanini, la responsabilità degli atti amministrativi dal mero indirizzo politico ed ipotesi di reato destituite di qualsivoglia, pur minimo, fondamento». È quanto afferma, in una nota, l’avv. Vincenzo Belvedere, legale del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, indagato dalla Procura di Catanzaro.
«Si contesta che la partecipazione, nell’ambito di un festival “Dei due Mondi”, in Spoleto – prosegue il legale – ad un evento pubblico, denominato “Gli incontri di Paolo Mieli”, sia stata effettuata non per fini, appunto, pubblici, ma “privatistici”. Difficile far capire a chi non vuol intendere cosa sia un’attività di sponsorizzazione dell’immagine di una Regione, che si effettua, anche e soprattutto, con la partecipazione a questi eventi e che si sostanzia non solo in una lunga intervista al Presidente della Regione, che parla a nome della sua Regione e non a titolo personale, quanto con palchi e spazi e cartellonistica dedicati esclusivamente alla Regione Calabria, con cena con i prodotti tipici calabresi e con chef calabresi, con desk nel quale veniva distribuito materiale di promozione turistica, con pubblicità su stampa nazionale e su televisioni nazionali, il tutto durato per ben 15 giorni di reiterata promozione».
«Forse mai soldi sono stati spesi in maniera migliore ed efficace – riporta ancora la nota – rispetto al nostro territorio. E che questo sia il modo per proseguire in una giusta e doverosa azione politica, non improntata a fini personali, ma collettivi, lo spiega bene il fatto che ’ambito dello stesso format, “I dialoghi di Paolo Mieli”, negli anni precedenti, con medesimo denaro pubblico, vi è stata la pubblicità di Ministeri, Inps, Enel, Eni, Ferrovie dello Stato, Poste Italiane, Coni, G7. Oltre che altre e numerose regioni».
«Le ipotesi di reato – aggiunge il legale di Oliverio – non si possono infrenare, se non con procedimenti che saranno lunghi e che restituiranno la verità della onesta e doverosa azione politica (oltre che quella del Dipartimento che ha istruito la articolata pratica e giustamente non è stato indagato di alcunché), ma alla luce di quanto si sta verificando in questi mesi di fine legislatura, con procedimenti tosto stigmatizzati anche dalla Suprema Corte di Cassazione di fumus persecutionis, si appalesa più che un dubbio che si voglia per via giudiziaria sbarrare la strada alla prosecuzione di un’azione politica e di governo, che vede in prima linea il Presidente Oliverio». (ansa)
Il Festival del Due Mondi di Spoleto si era già chiamato fuori
Sin dall’agosto 2018 la Fondazione Festival dei Due Mondi, organizzatrice dell’omonimo evento, aveva chiarito di essere completamente estranea alla vicenda legata all’evento della Regione Calabria a Spoleto.
«La Fondazione Festival dei Due Mondi non ha percepito alcuna somma in relazione al contributo della Regione Calabria, che non sarà dunque inserito nel rendiconto della 61ª edizione», aveva risposto la Fondazione al sen. Stefano Lucidi (M5S), spiegando che l’accordo per «attività di promozione del territorio e di comunicazione integrata nell’ambito del Due Mondi» la Regione Calabria l’aveva sottoscritto con la Hdrà di Mauro Luchetti, società che da alcuni anni cura il format “Gli incontri di Paolo Mieli” nell’ambito dell’evento spoletino.
La precisazione era stata dettata dalla contestazione mossa alla Regione Calabria che, invece, avrebbe indicato nella Hdrà il «soggetto organizzatore esclusivista della manifestazione, per come certificato dalla Fondazione Festival dei due Mondi di Spoleto e pertanto ricorrono i presupposti normativi per procedere all’affidamento diretto». E ad ulteriore conferma, lo stesso titolare della “Hdrà s.r.l.”, Mauro Luchetti, aveva dichiarato che «la Regione Calabria non ha partecipato al Festival, ma è stata ospitata da Hdrà nell’ambito del format “Gli incontri di Paolo Mieli”, che ormai da cinque anni fanno da corredo alle manifestazioni del Festival dei Due Mondi. Tale manifestazione è a completo carico del Gruppo Hdrà, ma ovviamente comunica nell’ambito del Festival». (giornalistitalia.it)