MILANO – “Non c’è nessun bavaglio per i giornalisti e non credo che ci sarà”. Il ministro della giustizia, Andrea Orlando, cerca di smorzare le polemiche assicurando che “l’intervento del Governo sulle intercettazioni non altererà l’evoluzione di indagini in corso”. Oggi a Milano, intervenendo all’iniziativa “Passi nella memoria” sui crimini nazisti, organizzata dal Pd nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni della Liberazione, il ministro ha, infatti, approfittato per parlare della legge sulle intercettazioni inserita nella riforma della giustizia.
“Dopo un anno di interventi legislativi – ha sottolineato Orlando – dire che il primo intervento sia questo è una affermazione assolutamente non fondata. Qualunque legge che dovrà essere affrontata e discussa su questo tema, non inciderà prima di anni, o comunque molti mesi, sulla gestione delle intercettazioni”.
“Pensare – ha concluso il ministro Orlando – che con un intervento sulle intercettazioni si possa in qualche modo alterare l’evoluzione di indagini in corso mi sembra non solo fantasioso, ma anche infantile”. Il timore nasce dall’ipotesi che la nuova legge potrebbe prevedere serie punizioni per i giornalisti che pubblichino intercettazioni non penalmente rilevanti.
Il ministro della giustizia cerca di smorzare le polemiche sulle intercettazioni