ROMA – Nell’ambito del cosiddetto decreto “Milleproroghe”, la Commissione Bilancio della Camera dei deputati ha approvato un doppio emendamento che prevede la permanenza in carica sino al 31 dicembre 2016 dei componenti dei Consigli nazionale e regionali dell’Ordine dei giornalisti. Il provvedimento, che dovrà essere confermato dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama, prevedeva inizialmente il differimento solo per il Consiglio nazionale, ma su richiesta del presidente nazionale dell’Odg, Enzo Iacopino, è stato esteso anche ai Consigli regionali. In un confronto con il Governo (che sosteneva di non aver assunto tale iniziativa), Iacopino ha, infatti, fatto presente che “tale scelta avrebbe comportato un raddoppio dei costi elettorali, imponendo il rinnovo dei Consigli regionali in maggio per poi riconvocare i colleghi alle urne nel mese di dicembre-gennaio”.
Il Governo ha convenuto e, su impulso del sottosegretario Luca Lotti, è stato presentato dagli stessi relatori un sub emendamento che estende la proroga ai Consigli regionali.
Tale differimento delle elezioni (se, dunque, sarà confermato, come tutto autorizza a credere, dall’aula a Montecitorio e dal Senato della Repubblica) può rappresentare l’opportunità di dare vita a una riforma organica della professione che tenga conto non solo delle indicazioni fornite dal Consiglio nazionale dell’Ordine, con un suo documento, ma anche della reale situazione della professione, qual è quella che emerge anche da complesse e illuminanti analisi.
“È una opportunità – sottolinea Iacopino – se si vuole affrontare il problema della riforma senza tentare di precostituire condizioni che consentano di occupare poltrone. Il Cnog in questi anni ha dimostrato, grazie all’apporto costruttivo di tanti consiglieri, di sapere dare voce ai bisogni dei colleghi, svolgendo anche un ruolo di supplenza di altri organismi che non sembrano molto preoccupati di tutelare i diritti dei giornalisti. È una scelta irreversibile, quale che sia la riforma, una strada da continuare a percorrere senza esitazioni, con gli attuali o con nuovi strumenti per arginare lo sfruttamento selvaggio dagli editori”.
Approvato in Commissione Bilancio un doppio emendamento del “Milleproroghe”
Ritengo giusta la decisione del rinnovo degli organi nazionali con quelli regionali.