ROMA – Saranno 60 (inizialmente tre senatori sudtirolesi avevano diffuso il numero errato di 62, ndr) i componenti del futuro Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, così suddivisi: 40 professionisti e 20 pubblicisti, dei quali 1 professionista e 1 pubblicista in rappresentanza delle minoranze linguistiche riconosciute.
In pratica viene ripristinato l’originario rapporto di 2/3 professionisti e 1/3 pubblicisti previsto dalla legge n. 69 del febbraio 1963, rapporto tuttora vigente nei Consigli regionali dell’Ordine. Ma, poiché restano 12 – come oggi – i componenti del Consiglio nazionale di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti, faranno parte del Consiglio nazionale dell’Ordine 50 colleghi (cioé 62 meno 12). Gli attuali consiglieri nazionali dell’Ordine sono, invece, ben 144 per metà pubblicisti e metà professionisti.
Lo ha deciso oggi pomeriggio la Commissione 1ª (Affari Costituzionali) del Senato nell’ambito della riforma
dell’editoria, ovvero nel Ddl “Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Ora il provvedimento dovrà essere approvato dall’Aula di Palazzo Madama e successivamente ratificato dalla Camera dei Deputati”. Si rende infatti necessario un nuovo voto a Montecitorio perché 5 mesi fa i deputati avevano fissato in appena 36 il numero dei componenti del futuro Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Approvati, in particolare, gli emendamenti 2.153 (limitatamente alle lettere a e c) e 2.161 riformulati. Il primo, a firma Maurizio Gasparri – Anna Maria Bernini, originariamente proponeva un “numero dei componenti, da stabilire nel numero massimo di 70 consiglieri, secondo un rapporto di tre a due tra gli iscritti nell’Elenco Professionisti e gli iscritti nell’Elenco Pubblicisti” ed è stato riformulato in 60 consiglieri, secondo un rapporto di tre a due tra gli iscritti nell’Elenco Professionisti e gli iscritti nell’Elenco Pubblicisti, nonché 1 professionista e 1 pubblicista in rappresentanza delle minoranze linguistiche riconosciute. Il secondo emendamento, presentato dal Gruppo per le Autonomie a firma Fravezzi, Zeller, Panizza, Berger, Palermo, Laniece, Battista, Fausto Guilherme Longo, che proponeva di riconoscere, tra i 6o consiglieri, almeno due rappresentanti professionisti e uno pubblicista delle minoranze linguistiche riconosciute, è stato riformulato in 1 professionista e 1 pubblicista. (giornalistitalia.it)
Pierluigi Roesler Franz