PARMA – L’Archivio Storico della Gazzetta di Parma è online. Uno strumento fondamentale di conoscenza e approfondimento della storia cittadina accessibile liberamente su un nuovo Portale realizzato dal Comune di Parma con la collaborazione di Gazzetta di Parma e il sostegno della Regione Emilia-Romagna.
Il Portale, pubblico e accessibile gratuitamente, comprende le annate dal 1920 al 1947, periodo molto significativo nonché testimonianza di grandi cambiamenti e avvenimenti storici sia sull’orizzonte della grande storia che in quello cittadino. Sono gli anni in cui la Gazzetta di Parma diviene un giornale moderno, molto più simile a ciò che oggi intendiamo per quotidiano.
L’iniziativa è stata presentata con una conferenza stampa, alla Casa della Musica, dall’assessore alla Cultura Michele Guerra, dal direttore di Gazzetta di Parma Claudio Rinaldi, da Giulio Blasi Ceo di Horizons Unlimited che realizzato l’intervento e Claudio Leombroni direttore delle Biblioteche e degli Archivi della Regione Emilia-Romagna.
Numerose sono inoltre le grandi firme che muovono i primi passi sulla Gazzetta in quel periodo. Prima di tutto Cesare Zavattini, che firma il suo primo articolo nel ‘26 come Zeta, poi Pietro Bianchi e Attilio Bertolucci, che comincia la sua collaborazione nel 1927. Ricordiamo poi Giovanni Guareschi, attivo anche come vignettista negli anni trenta, Mario Colombi Guidotti, Gian Carlo Artoni, Enzo Paci. Tanti sono i nomi che hanno fatto grande, in quegli anni, il giornale, e grande sarà il piacere di scoprirli attraverso i loro scritti, gli articoli e i racconti. Ha ricordato questi nomi eccellenti, insieme a qualche aneddoto Claudio Rinaldi «é il debutto di un prezioso archivio di anni prestigiosi per il giornalismo parmigiano, di quell’officina che ne sono stati Parma e il suo giornale».
Le scansioni dei fascicoli sono state eseguite a partire dai migliori esemplari delle collezioni di proprietà della Biblioteca Civica del Comune di Parma e della Gazzetta di Parma Editrice.
Le 43.855 immagini ad altissima risoluzione sono contenute in 9.833 fascicoli, distinti tra Gazzetta di Parma, che cambia nome due volte in questo periodo, e Corriere emiliano, organo della Federazione provinciale fascista, che assorbe la Gazzetta dal 1928 al 1941.
Le immagini sono ospitate su un Portale MLOL di Horizons S.p.A. e consultabili nel formato IIIF, standard in rapidissima espansione come strumento di pubblicazione e fruizione di oggetti digitali di beni culturali. In questo caso parliamo dell’unica realizzazione italiana di una piattaforma IIIF con ricerca sul testo ricavata tramite OCR e una delle pochissime al mondo. Il formato consente anche di manipolare le immagini creando storie personali, confrontando più documenti affiancati e, prossimamente, annotando gli appunti direttamente sulle pagine.
Digitalizzare e rendere pubblicamente fruibile sul web l’intera collezione della Gazzetta di Parma è operazione di grande respiro e impegno che abbraccerà, quando sarà conclusa, quasi tre secoli di storia cittadina. Al primo periodo dal 1920 al 1945 seguirà, entro l’anno, anche la pubblicazione del periodo dal 1902 al 1919. (giornalistitalia.it)