CAMPOBASSO – L’Ordine dei Giornalisti del Molise ha formalizzato il proprio intervento, quale persona offesa, nel procedimento penale n. 29479/2020 incardinato presso la Procura di Roma a carico di ignoti (sostituto procuratore Erminio Amelio), per l’omicidio del giornalista Carmine Pecorelli detto Mino.
La costituzione di parte civile è stata depositata dal penalista Vincenzo Notarangelo del foro di Larino, nominato dal presidente dell’Ordine regionale Vincenzo Cimino. «In tema alla costituzione di parte civile – spiega l’avv. Notarangelo – come sancito dalla Cassazione l’Ordine professionale può costituirsi nel processo penale per vedersi riconoscere il diritto al risarcimento del danno in quanto è vittima del reato ed il danno stesso è stato dall’ente patito, anche se ha natura non patrimoniale, purché il diritto violato sia costituzionalmente protetto e l’offesa arrecata al diritto stesso un pregiudizio serio e grave».
Dal canto suo, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise, Vincenzo Cimino, riferendosi a Mino Pecorelli sottolinea che «la ricerca per la verità lo aveva portato a scoprire alcune notizie scottanti e pericolose tanto da profetizzare il suo stesso assassinio. Verità tanto scomode che, alla sua morte, alcuni tentarono, per fortuna inutilmente, di screditare la sua figura morale.
L’Ordine dei Giornalisti del Molise perciò intende tutelare l’immagine
professionale e personale del giornalista molisano Mino Pecorelli, corregionale
nato nel 1928 a Sessano del Molise, e contribuire a far luce sulle vicende
connesse al suo barbaro omicidio avvenuto in circostanze ancora oggi oscure». (giornalistitalia.it)