VENEZIA – La Guardia di finanza di Venezia ha eseguito 17 provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con l’aggravante, per alcuni, dell’agevolazione mafiosa, nonché di riciclaggio. Per 11 di loro è scattata la custodia cautelare in carcere, per i restanti 6 gli arresti domiciliari e l’obbligo di dimora.
Alcune misure sono state eseguite all’estero, e in particolare in Slovacchia, in attuazione di un mandato di arresto europeo che ha consentito l’arresto di Antonino Vadalà, (già arrestato, e poi rilasciato, dalla polizia slovacca nell’ambito dell’indagine sull’omicidio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata, ndr), grazie alla collaborazione di Eurojust, della magistratura e della polizia slovacca.
Vadalà è indagato nel procedimento penale veneziano per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio e autoriciclaggio, per aver creato unitamente ad altri componenti del sodalizio dei canali commerciali leciti da utilizzare per l’importazione di sostanze stupefacenti dal Sudamerica e gestito singole operazioni di importazione finanziandone l’acquisto per il tramite di società a lui riconducibili.
Sono in corso le perquisizioni domiciliari in Veneto, Lombardia e Calabria nei confronti di ulteriori 16 soggetti coinvolti a vario titolo nel traffico illecito. L’indagine, diretta da questa Procura e durata diversi anni, ha consentito di disarticolare un’organizzazione criminale organizzata di matrice ‘ndranghetista operante in Veneto, dedita all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America ed alla successiva immissione in consumo nel territorio italiano, con il conseguente riciclaggio dei relativi proventi illeciti. (agi)
Mandato di arresto europeo attuato dalla Gdf di Venezia e dalla polizia slovacca