BRATISLAVA (Slovacchia) – Il capo della polizia slovacca Milan Lucansky ha espresso “sconcerto” per il fatto che il telefono cellulare di Antonino Vadalà, ottenuto dalla polizia nel 2018 poco dopo l’omicidio del giornalista Jan Kuciak, non fosse stato all’epoca oggetto di analisi approfondita. Lucansky ha conseguentemente ordinato un’indagine su eventuali negligenze da parte degli agenti coinvolti.
«Nel 2020 non possiamo ancora dire cosa contenga questo pacchetto di dati che non è stato esaminato», ha dichiarato. Questa settimana numerosi media slovacchi hanno pubblicato alcune comunicazioni tra Vadalà, imprenditore calabrese vicino alla ’ndrangheta estradato e condannato in Italia per traffico di stupefacenti, e Maria Troskova, ex consigliere dell’ex premier slovacco Robert Fico. Nelle loro conversazioni Troskova si lamenta tra le altre cose con Vadalà di non riuscire a trovare lavoro perché i Servizi segreti slovacchi (Sis) la «tengono sotto sorveglianza come suo burattino». Fico ha negato qualsivoglia contatto con Vadalà, dicendo di non averlo mai incontrato, né di avergli mai parlato. (agenzia nova)