ROMA – Il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman (MbS), è tonato a negare un suo coinvolgimento personale nell’omicidio del giornalista del Washington Post, Jamal Khashoggi, pur prendendosi la “piena responsabilità” dell’accaduto, in quanto parte della leadership del Paese.
«Si è trattato di un crimine atroce», ha dichiarato MbS in un’intervista alla Cbs, «me ne prendo la piena responsabilità, in quanto leader dell’Arabia Saudita, soprattutto perché a commettere l’omicidio sono stati individui che lavorano per il governo saudita».
Alla domanda diretta se fosse stato lui a ordinare l’assassinio del giornalista, critico del regime di Riad, MbS ha risposto: «Assolutamente no». Khashoggi è stato ucciso il 2 ottobre 2018 nel consolato saudita a Istanbul, dove si era recato per ottenere un documento di cui aveva bisogno per sposare la sua fidanzata turca. (agi)
ERDOGAN: “LA TURCHIA FARA’ LUCE SULL’OMICIDIO”
«La Turchia proseguirà i suoi sforzi per far luce sull’omicidio di Khashoggi». Con questo titolo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan firma un editoriale sul Washington Post alla vigilia dell’anniversario dell’uccisione del reporter saudita nel consolato di Riad a Istanbul, avvenuta il 2 ottobre scorso.
«L’assassinio dell’editorialista del Post Jamal Khashoggi è stato probabilmente l’episodio più influente e controverso del XXI secolo, a parte gli attacchi dell’11 settembre. Nessun altro evento dall’11 settembre ha posto una simile seria minaccia all’ordine internazionale o ha messo in dubbio le convenzioni che il mondo dava per scontate. Eppure, il fatto che un anno dopo la comunità internazionale sappia ancora molto poco di ciò che è accaduto è un serio motivo di preoccupazione», sostiene Erdogan in un lungo commento sul quotidiano americano. (ansa)