LA VALLETTA (Malta) – La commissione d’inchiesta indipendente che indaga sull’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, specificamente con l’obiettivo di stabilire se esso “poteva essere evitato” ed individuare le mancanze, ha annunciato che continuerà a lavorare anche oltre il limite temporale di dicembre prossimo, fissato dal governo.
I membri della commissione, che era stata finalmente nominata nell’autunno 2019 dall’ex premier Joseph Muscat sotto le pesanti pressioni del Consiglio d’Europa, hanno sottolineato che una clausola del mandato prevede che “i lavori si concludano entro nove mesi senza che sia però pregiudicato l’appropriato compimento” dell’inchiesta stessa.
Il mese scorso il primo ministro Robert Abela ha informato la Commissione che il governo avrebbe garantito una estensione del mandato fino al 15 dicembre, in considerazione dei ritardi dovuti alla pandemia di Covid-19.
«Se i tre mesi di proroga non saranno sufficienti la Commissione potrà, anche se non necessariamente vorrà, fare riferimento alla Clausola 8», hanno comunicato i membri della Commissione: i giudici Michael Mallia e Abigail Lofaro nonché l’ex ombudsman e presidente emerito del Tribunale, Joseph Said Pullicino.
I tre, che a suo tempo ottennero il gradimento della famiglia della giornalista uccisa, cominciarono i lavori a dicembre 2019 poco prima dell’arresto di Yorgen Fenech, l’ex re dei casinò accusato di essere il mandante dell’omicidio.
«Sta alla Commissione e non al governo decidere quando il suo lavoro sarà completo – ha commentato la famiglia Caruana Galizia –. Se il board decide di avere bisogno di più tempo, il limite dev’essere automaticamente esteso. Imporre restrizioni sarebbe una violazione della Convenzione Europea sui Diritti Umani». (ansa)