Dietro front di Paola Spadari. Esulta il Movimento “Giornalisti 2.0 – Gruppo Gino Falleri”

Odg, vince la linea Verna: il Lazio vota a novembre 

Paola Spadari (presidente Odg Lazio) e Carlo Verna (presidente Cnog)

ROMA – Dopo la “linea dura” tenuta fino a ieri, contro ogni slittamento delle elezioni, oggi anche l’Ordine dei giornalisti del Lazio ha abbassato la guardia adeguandosi alla linea del presidente del Consiglio nazionale Carlo Verna. Pertanto anche nel Lazio si voterà l’8 novembre in prima convocazione, il 15 novembre in seconda e il 22 novembre in caso di ballottaggio.
Paola Spadari, presidente dell’Odg Lazio, ha infatti allineato le elezioni regionali a quelle nazionali. «Con profondo rammarico – scrive in un comunicato – siamo costretti a comunicare lo slittamento del voto già fissato per il rinnovo dei nostri organismi rappresentativi regionali e nazionale. Diciotto Ordini regionali su venti, compreso l’Ordine dei giornalisti del Lazio, in applicazione della determina del presidente dell’Ordine nazionale Carlo Verna del 22 giugno, avevano convocato le assemblee elettorali per le date del 27 settembre, 4 e 11 ottobre 2020. Ma una seconda determina, datata 15 settembre e confermata il 22 settembre, ha spostato a nuova data la consultazione elettorale per il Consiglio nazionale. Ciò è avvenuto nonostante che il 12 settembre fossero scaduti i termini di legge e che, di conseguenza, i diciotto Ordini regionali avessero già attivato le procedure per il voto».
«Tutto ciò – aggiunge la Spadari – si è verificato a seguito del fatto che gli Ordini di Lombardia e Campania non hanno convocato le elezioni nei termini prescritti, senza nessuna giustificazione obiettiva. Va sottolineato che in questi giorni i cittadini italiani hanno regolarmente votato in tutta Italia, rispettando le norme anti Covid e che sia in Campania che in Lombardia altri Ordini professionali svolgano le proprie elezioni in presenza e con modalità del tutto analoghe e quelle dei giornalisti».
«Nonostante ciò, il presidente dell’Odg nazionale – prosegue il presidente dell’Odg Lazio – ha ritenuto di revocare a tempo scaduto la data delle elezioni già fissate individuando nuove date (8 novembre in prima convocazione, 15 novembre in seconda convocazione e 22 novembre 2020 in caso di ballottaggio). Non si è voluto dunque tener conto che con questo rinvio i rischi riguardanti l’emergenza Covid, asseriti dalle regioni Lombardia e Campania, potrebbero aumentare e non diminuire. Per non considerare la spesa sostenuta per il rispetto delle procedure di voto. Ci teniamo a fare presente ai nostri iscritti che non è dipesa in alcun modo da noi la tardiva revoca delle elezioni del 27 settembre e 4 e 11 ottobre. Tuttavia ce ne scusiamo. Provvederemo alla convocazione ufficiale a tutti gli iscritti ai nostri albi nei tempi e nelle modalità stabilite dalla legge professionale».
Il rinvio delle elezioni dell’Ordine Regionale dei Giornalisti del Lazio ha, invece, fatto immediatamente esultare i “Giornalisti 2.0 Gruppo Gino Falleri”: «Paola Spadari evidentemente ha riconosciuto piena legittimità alle ragioni giuridiche del presidente del Consiglio Nazionale Carlo Verna e ai nostri mille dubbi legittimi che del problema abbiamo investito in forma ufficiale e formale il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede».

Giornalisti 2.0 Gruppo Gino Falleri

Un duro attacco era stato, infatti, sferrato da “Giornalisti 2.0 – Gruppo Falleri” alla presidenza dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio denunciando «tutti i motivi giuridici sufficienti per annullare le prossime elezioni dell’Ordine del Lazio per via di una serie di procedure formalmente non corrette».
Per settimane centinaia e centinaia di giornalisti del Lazio si sono, infatti, chiesti se il giorno 27 settembre in prima convocazione, il 4 e 5 ottobre in seconda convocazione ed eventualmente l’11 e 12 ottobre in caso di ballottaggio, si sarebbe davvero votato per il rinnovo del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti. Ma soprattutto, se si sarebbe votato solo per il regionale o  anche per il nazionale.
Giornalisti 2.0 – Gruppo Gino Falleri aveva, quindi, chiesto l’allineamento delle due tornate elettorali «rispettando in primis i giornalisti che hanno già regolarmente pagato la quota associativa e che si sono visti recapitare a casa qualche giorno fa soltanto una lettera di intimazione al saldo di quote già versate via bonifico, via Mav e addirittura con pagamento alla cassa dell’Ordine in contanti o carta di credito e bancomat».
«Una scelta obbligata – avevano ammonito i Giornalisti 2.0 – Gruppo Gino Faleri – per non incorrere in un possibile danno erariale» e «per evitare il rischio di annullamento delle elezioni a causa della valanga di ricorsi» che sarebbero piovuti sull’Odg Lazio nel caso in cui Paola Spadari non avesse fatto dietro front. (giornalistitalia.it)

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