Gargano tenuto a galla da 4 consiglieri “solo per senso di responsabilità”

Odg Veneto: una barca alla deriva

Giuliano Gargano, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto

VENEZIA – Dopo un periodo di vacanza lungo tre mesi (l’ultima riunione è del 28 luglio 2023), il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Veneto non è riuscito neppure ieri l’altro a sostituire i tre consiglieri Sara Barovier, Francesca Mazzola e Giacomo Costa, dimessisi il 28 luglio scorso.
Nessuna decisione, di conseguenza, anche rispetto alla nomina del segretario e del tesoriere, cariche ricoperte fino al 28 luglio dalla Mazzola e dalla Barovier.
I consiglieri Claudio Baccarin, Lino De Marchi, Giorgio Gasco, Nicoletta Masetto ritengono questo ulteriore rinvio «un fatto gravissimo che testimonia la caotica situazione in cui è precipitato l’Ordine e destinata a mettere a rischio il funzionamento del Consiglio».
«Inspiegabile – sottolineano i quattro consiglieri regionali – è la gestione da parte del Presidente di quello che avrebbe dovuto essere un codificato passaggio di consegne, regolato dalla nostra legge elettorale. Che – come ci ha ricordato in una nota l’Ordine Nazionale – sarebbe dovuto avvenire immediatamente dopo le dimissioni dei tre consiglieri. Al fine – aggiunge la nota arrivata da Roma – di non lasciare mai scoperta la piena funzionalità dell’organismo consigliare e del suo esecutivo: quest’ultimo chiamato a vigilare sulle pratiche professionali degli scritti e sulle delibere di spesa. Fino a configurare, in caso di inadempienza, precise responsabilità connesse al mancato funzionamento di questi organi».

Il Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti del Veneto all’epoca dell’insediamento

«Purtroppo, anche questa vicenda – rilevano Baccarin, De Marchi, Gasco e Masettosi – inserisce nella lunga scia di inadempienze e negligenze che da un anno e mezzo caratterizza l’operato della Presidenza e del Consiglio. Per questo, nella consapevolezza della profonda crisi in cui è precipitato l’Ordine, dalla quale riteniamo non si possa uscire, avevamo proposto di azzerare una scontata fallimentare esperienza e di andare a nuove elezioni. La vicenda surroghe conferma che la nostra non era una idea peregrina. Come si possa pensare, infatti, di arrivare a fine mandato con queste premesse e con un Consiglio nel quale sembra nessuno voglia entrare è inconcepibile».
I quattro consiglieri dell’Odg Veneto annunciano che «nel caso l’operazione reintegro arrivi a buon fine, ci saremo. Pronti ad assumerci le nostre responsabilità, a far valere le nostre idee e a portare il nostro contributo per la soluzione dei tanti problemi e dei tanti progetti che rimangono ancora da affrontare: a cominciare dalla presa in carico della formazione, lasciata in questo anno e mezzo in mano altrui; dalla riforma del sito, trasformandolo in un vero strumento di comunicazione e confronto con gli scritti; alla modifica del regolamento per garantire certezze procedurali e possibilità di controllo da parte dei consiglieri di una attività finora poco trasparente e molto discrezionale, tutta nelle mani del Presidente».
«Avendo sempre presente – concludono i quattro consiglieri veneti – gli interessi degli iscritti. Come abbiamo fatto ieri in Consiglio, garantendo con la nostra presenza il numero legale per consentire l’evasione di decine di pratiche giacenti da mesi nei cassetti dell’Ordine, cui avevamo il dovere di dare risposta». (giornalistitalia.it)

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