POTENZA – Tre candidati al Consiglio nazionale e tre schieramenti a confronto per il rinnovo delle cariche nell’Ordine dei giornalisti della Basilicata. Sono le prime elezioni in modalità mista, telematica e in presenza, nella sua storia trentennale. Da oggi sono chiamati a votare 204 professionisti e 720 pubblicisti, con una incognita legata al mancato aggiornamento delle pec, requisito indispensabile per il voto on line.
La novità è rappresentata dall’entrata in campo di Sli, Stampa Libera e Indipendente, con un gruppo di candidature alternative al sistema che ha governato fino ad oggi il massimo organo istituzionale dei giornalisti lucani e, per la prima volta, con un programma, sintetizzato in otto punti e presentato con una grafica snella e accattivante e da una campagna social.
E sono state subito scintille con il presidente uscente, Domenico Sammartino, candidato al Consiglio nazionale. «Nella frenesia elettorale di alcuni candidati, leggiamo anche proposte e affermazioni talora velleitarie, talora in evidente contrasto con quanto previsto dalle leggi vigenti», ha scritto in una lettera inviata agli iscritti, condita da una lunga serie di impegni programmatici. «Tutte cose che avrebbero dovuto essere già realizzate», hanno replicato i candidati di Sli.
Gli obiettivi più immediati sono la discontinuità rispetto al passato e una decisa riconsiderazione di quella parte della categoria, maggioranza a tutti gli effetti, composta oggi da giornalisti in cerca di lavoro o di un contratto, o che il lavoro lo hanno perso, free lance, part time o impegnati nelle redazioni di piccoli giornali che faticano a reggere il mercato. Ad essi sono indirizzati gli impegni di voler restituire dignità alla categoria, la cui credibilità è scesa ai minimi termini, nei confronti dell’esterno, ma anche nei rapporti tra colleghi, e di voler elevare la qualità della formazione, concentrando l’attenzione sui nuovi giornalismi e sul web, dove è il futuro della professione, per valorizzare la sinergia con gli altri mezzi tradizionali di informazione oltre che per esaltare la specifica funzione e la complementarietà di ognuno di essi.
Donato Pace, giornalista di lungo corso, è il candidato di Sli al Consiglio nazionale tra i professionisti, mentre Margherita Agata, tra i fondatori di Stampa Libera e Indipendente in Basilicata, corre tra i pubblicisti. Candidati al Consiglio regionale sono i professionisti Antonella Ciervo, Angela Bovino, Nuccia Nicoletti, Emilio Paolo Oliva, Sergio Palomba e Vito Verrastro e i pubblicisti Giovanni Martemucci, Piero Miolla e Marco Tucci.
«Un gruppo di colleghi, liberi e indipendenti, ha deciso di mettere il proprio tempo a disposizione di tutti. Questo spirito di servizio non nasce dal nulla, ma dalla consapevolezza che mai come oggi serve un reale cambiamento nella gestione dell’Ordine, ridotto oramai a scatola vuota, privo di servizi agli iscritti, asfissiato da salassi economici e dall’attaccamento alle poltrone. Una decisione insostenibile che non giustifica una rinnovata fiducia nei responsabili di tale declino», è l’appello di Pace rivolto agli elettori. Oltre a Domenico Sammartino, presidente regionale uscente, avrà come avversario diretto Oreste Lo Pomo, che si propone per il suo terzo mandato consecutivo da consigliere nazionale.
«La parola giornalisti – spiega Antonella Ciervo a nome degli altri candidati di Sli – è una delle più pronunciate negli ultimi tempi. Per molti di noi è la professione che svolgiamo tutti i giorni cercando di raccontare quello che accade nel migliore dei modi, perché la conoscenza arrivi a tutti, senza differenze. Questo vuol dire anche poter contare su organismi, come l’Ordine dei giornalisti, che diventino nostri alleati, che ci offrano servizi, che non rappresentino soltanto un luogo geografico al quale rivolgersi una sola volta all’anno». (giornalistalia.it)
Una vera competizione elettorale che suscita grande entusiasmo e qualche nervosismo