CAMPOBASSO – “Un’altra occasione perduta per tentare di risolvere le vere problematiche del decreto”. Così Santino Franchina, presidente facente funzioni dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, ha commentato il parere della Commissione Cultura della Camera sul decreto legislativo recante la revisione della composizione e delle competenze del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
“Invece di eliminare situazioni paradossali segnalate dal Cnog, la Commissione ne propone altre al Governo come quella dell’accorpamento in un unico collegio di Abruzzo e Molise. Una soluzione grottesca per trovare un posto alle minoranze linguistiche tra i pubblicisti, ma che di fatto sancisce la cancellazione del Molise dalla geografia ordinistica nazionale, mentre altre regioni con un minore numero di iscritti potranno avere, in ipotesi, anche tre rappresentanti”.
Nell’esprimere piena solidarietà ai colleghi “sacrificati” di Abruzzo-Molise, Franchina condivide le preoccupazioni espresse dai presidenti delle due regioni interessate, Stefano Pallotta (Abruzzo), Antonio Lupo (Molise), che hanno definito l’accorpamento “un ingiustificato arbitrio che ha le sembianze di una toppa malmessa su una abborracciata modifica alla normativa professionale”.
Secondo Franchina “quella di non condividere delle soluzioni adeguate con l’unico organo di rappresentanza, quale il Cnog, conferma una grave mancanza di volontà a risolvere le vere problematiche e nel contempo una palese necessità di soddisfare suggerimenti soggettivi e unilaterali. Sul filo di questa frettolosa esigenza, in Commissione si sono «persi», tra l’altro, il voto online e la possibilità di individuare un sistema elettorale più proporzionato ed equilibrato”. “L’unico aspetto condivisibile – conclude il presidente – è il limite del venti per cento sul totale dei componenti professionisti che ciascun ordine regionale può eleggere in modo di dare più spazio agli ordini con più di mille iscritti”.
“Illegittima e ingiustificabile sotto ogni profilo” viene, infatti, definita dai presidenti dei due Ordini regionali la previsione di accorpare Abruzzo e Molise che, contro la decisione, annunciano ricorsi nelle sedi competenti.
“Cancellare, con un colpo di spugna, l’autonomia e la rappresentanza territoriale, nell’organismo nazionale, di una delle due regioni, determinando una disparità con le altre regioni, alcune addirittura con un numero inferiore di iscritti, è – a giudizio di Pallotta e Lupo – un ingiustificato arbitrio che ha le sembianze di una toppa malmessa su una abborracciata modifica alla normativa professionale. Inoltre, la cancellazione della rappresentanza degli Ordini dell’Abruzzo o del Molise infligge una lesione alla stessa delega parlamentare”.
Dal canto loro, i consiglieri nazionali molisani dell’Ordine dei giornalisti Vincenzo Cimino, Pietro Eremita e Cosimo Santimone, sottoporranno alla prossima riunione del Consiglio nazionale, in programma a Roma il 20 aprile prossimo, un documento per esprimere una “netta e ferma opposizione alla sconcertante quanto arbitraria e illegittima manovra, certamente dettata da interessi di bassissima lega”
Lo stesso documento sarà, poi, trasmesso ai due rami del Parlamento, al premier (collega giornalista) Paolo Gentiloni, al ministro competente, a tutti i Consigli regionali dell’Ordine ed al Presidente della Repubblica.
“Qualora questo sciagurato tentativo dovesse essere portato a termine – denunciano Cimino, Eremita e Santimone invitando le forze politiche ad intervenire – alzeremo il livello dello scontro con azioni clamorose davanti la prefettura a Campobasso “per evitare una nuova e pesante perdita del diritto di rappresentanza e di autonomia della professione giornalistica molisana”.
Infine, l’Associazione della Stampa del Molise, presieduta da Giuseppe Di Pietro, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, esprime “sconcerto e stupore sulla proposta di riforma dell’Ordine dei giornalisti varata in Commissione alla Camera dei deputati”.
“Per sanare un grossolano errore di calcolo – osserva Di Pietro – fatto in precedenza sull’assegnazione dei rappresentanti regionali, i legislatori hanno deciso, dall’oggi al domani, di accorpare il Molise all’Abruzzo, senza un criterio politico né programmatico. In pratica si concedono le rappresentanze alla minoranze linguistiche e, per farlo, si cancella una regione che ha diritti garantiti dalla Costituzione”.
Il Sindacato dei giornalisti del Molise sarà, dunque, impegnato a “contrastare in ogni sede il ‘pastrocchio’ legislativo che passa ora al Senato”.
Dal mondo politico, la prima reazione è stata quella del presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Cotugno, secondo il quale “si tratta di un provvedimento gravissimo che lede la dignità, l’autonomia e la rappresentanza, in seno ad un organismo nazionale, di una regione che ha la stessa rilevanza costituzionale di tutte le altre regioni d’Italia”.
“In queste ore – afferma il presidente del Consiglio regionale del Molise – ho avuto modo di confrontarmi telefonicamente con il presidente nazionale dei giornalisti, trovando ampia condivisione sulla necessità di mettere in atto tutte le azioni istituzionali di nostra competenza, per evitare che questo parere possa essere approvato anche dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato. Se cosi non fosse, verrebbe sancita definitivamente, unico caso in tutta Italia, la cancellazione del Molise dal Consiglio nazionale dei Giornalisti”.
“In seguito, anche, ad un appello inviatomi dal presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise ad attivarmi in tal senso”, Cotugno chiede “ad ognuno un intervento nelle sedi opportune (Conferenza Stato-Regioni, Assemblea Presidenti dei Consigli regionali, Commissione Senato Affari Costituzionali, gruppi politici parlamentari) affinché si sensibilizzino i loro componenti, nel tentativo di evitare che ad una singola regione venga negato un diritto riconosciuto, a giusto titolo, a tutti gli altri territori nazionali”. (giornalistitalia.it)