PALERMO – Alla vigilia dell’insediamento del Consiglio Regionale dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, il primo degli eletti, Giacomo Clemenzi, annuncia le dimissioni in segno di protesta nei confronti di quanti “in maniera infamante, meschina e vergognosa”, lo hanno attaccato nei giorni scorsi.
“Domani – spiega Clemenzi – non parteciperò alla seduta per un motivo molto semplice: richiamare l’attenzione sull’elemento giuridico che dovrebbe rappresentare la pietra miliare della nostra professione: nessuno è colpevole fino alla condanna definitiva, ma soprattutto chi è condannato non può pretendere di essere considerato innocente”.
Nato a Castelvetrano (Trapani) il 1° agosto 1937, residente a Palermo, laureato in Giurisprudenza, già praticante procuratore legale, Giacomo Clemenzi ha iniziato l’attività giornalistica nel 1956 con il “Giornale
di Sicilia”.
Iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 21 ottobre 1967, è stato vice segretario, tesoriere dell’Associazione Siciliana della Stampa e, quindi, consigliere e segretario dell’Ordine della Sicilia. Dal gennaio 1990 al luglio 1992 è stato consulente esperto in materie sociali e pubbliche relazioni alla presidenza della regione Sicilia.
Nel 1994 è stato eletto dall’Assemblea regionale siciliana, componente del Comitato regionale televisivo. Ufficiale del Corpo militare della Cri, è stato anche docente di “Elementi di deontologia e Ordinamento professionale” all’Università di Palermo.
Dal 1989 al 2013 è stato consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti e per tanti anni ha seguito le commissioni d’esame per la prova di idoneità professionale valida per l’iscrizione nell’elenco dei giornalisti professionisti. Un sicuro e rassicurante punto di riferimento per tutti, commissari e candidati, che lo hanno apprezzato e voluto bene per le sue straordinarie doti umane e professionali e per la sua generosità, propria delle persone perbene.
Il 19 maggio scorso è stato eletto al primo turno del Consiglio Regionale dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia raccogliendo il maggior numero di consensi in assoluto: 484 preferenze.
In mancanza di chiarimenti, Giacomo Clemenzi presenterà ufficialmente le dimissioni e non avendo il primo dei non eletti raggiunto il quorum necessario al subentro, saranno necessarie nuove elezioni. A meno che che buonsenso o “cause di forza maggiore” non aprano le porte a nuovi scenari. Imprevedibili.
In segno di protesta nei confronti di quanti lo hanno attaccato “in maniera infamante, meschina e vergognosa”