34 giornalisti pubblicano un volume per finanziare un progetto sociale per la città

Novara: quella “Cronaca mia” scritta a 68 mani

Lorenzo Del Boca (al centro) alza il libro scritto assieme ai 33 colleghi novaresi

NOVARA – Un libro a 64 quattro mani. Sono 34 i giornalisti novaresi che, un capitolo ciascuno, hanno mandato alle stampe il volume “Cronaca mia” con lo scopo di finanziare un progetto sociale per la città.
La pubblicazione è stata possibile con il contributo di Italgrafica Editrice, conta 159 pagine ed è in vendita a 20 euro (da destinare interamente alla solidarietà).
Certo, è abbastanza usuale che un giornalista scriva un libro ma, al momento, l’esperienza di Novara resta unica: un collettivo di firme che, insieme e disinteressate, partecipano a un progetto comune.
Le pagine mettono insieme tre generazioni di cronisti: da “Pierino” Barbè, decano della professione, responsabile (negli anni Settanta) delle edizioni provinciali della Stampa, ai suoi allievi Gianfranco Quaglia, Lorenzo Del Boca e Renato Ambiel che hanno già lasciato il quotidiano di Torino fino a Paola Arbeia e Marcello Giordani che, attualmente, sono ancora in servizio nella redazione. O i giornalisti del Corriere di Novara. Hanno firmato un capitolo ciascuno il “vecchio” direttore Luciano Lombardi, quello che gli è succeduto, Franco Tosca, e quello, dopo ancora, Serena Fiocchi, per arrivare a Sandro Devecchi che è il “responsabile” in carica.
Ognuno ha raccontato una sua storia: a volte una riflessione personale sul filo della nostalgia, talaltra recuperando episodi della cronaca della città che il tempo ha scolorito.
Un’intervista “faticosa”, un successo insperato, una notte all’addiaccio in attesa di notizie o un’udienza in tribunale particolare. Perché – come dice il risvolto di copertina – “l’obiettività professionale è di rigore, ma il cuore è un’altra cosa”.

Lorenzo Del Boca

Sfogliando le pagine del libro, scorrono le immagini di una categoria professionale protagonista dell’informazione. Mario Giarda che, dopo gli esordi alla Gazzetta del Popolo, è passato al Corriere della Sera, a Milano.
Paolo Viana che è approdato, sempre a Milano, all’Avvenire dove ricopre il ruolo di inviato speciale. Alberto Toscano che è stato il corrispondente del Giornale da Parigi. Laura Fasano, vice direttore “emerito” del Giorno. Mauro Ballarè che ha avuto modo di lavorare, fianco a fianco, con Indro Montanelli e Gino Cervi. E – ancora – Maria Teresa Cometto che si ritrova a New York (con il marito giornalista Glauco Maggi) da dove collabora con reportage da affidare alle pagine del Corriere della Sera.
Con le “firme” già un po’ attempate, i giovani e i giovanissimi: Monica Curino, Manuela Peroni Assandri, Paolo Usellini ed Erica Bertinotti. Ognuno ha portato un suo contributo personalissimo e originale che servirà a una “giusta causa” dell’associazione “Territorio e cultura” rappresentata dal presidente Alberto Cantoni. «Abbiamo iniziato anni fa – ha riferito – restaurando l’oratorio San Lorenzo e abbiamo continuato a impegnarci rivolgendo uno sguardo particolare ai giovani. Adesso una nostra sede è utilizzata come hub per i vaccini».

Sandro Devecchi

Le altre firme di “Cronaca Mia”? Gian Maria Balboni di Trecate, Attilio Barlassina (addetto stampa dell’ospedale), Alberto Bobbio (editorialista all’Eco di Bergamo), Paolo Bossi (redattore della De Agostini), Gianfranco Capra (autore di una centinaio di pubblicazioni “novaresi”) e Laura Cavalli (Corriere di Novara).
Ancora: Ettore Colli Vignarelli (Corriere di Novara), Gianni Dal Bello (già collaboratore del Giornale e oggi direttore dei musei di “Fondazione UniversiCà”), Gianna Fregonara (già firma del Corriere della Sera), Daniele Godio (ufficio stampa dei municipi di Borgomanero e Gozzano), Valentina Graziosi (cronista televisiva prima alla Rai poi a Mediaset), Eleonora Groppetti (responsabile delle pagine culturali al Corriere di Novara), Maurizio Leigheb (scrittore etnologo) e Iole Montone (Corriere di Novara). (giornalistitalia.it)

I commenti sono chiusi.