La storia e le attività del Club riassunte in un libro di 10 capitoli e 162 pagine

Novara: 4 giornalisti per i 90 anni del Rotary

Antonietta Fenoglio governatore del distretto e Lorenzo Del Boca presidente del Rotary Valsesia

NOVARA – Quattro giornalisti per raccontare la storia del Rotary di Novara, a 90 anni dalla fondazione. Lorenzo Del Boca, Eleonora Groppetti, Gianfranco Quaglia e Marco Tolotti hanno recuperato i ricordi che risalivano alla fondazione del club e ne hanno seguito l’attività fino agli anni contemporanei.
Il risultato del lavoro sta in una pubblicazione di dieci capitoli, 162 pagine, venti fotografie, formato 24 di base per 28 d’altezza, con copertina cartonata.
I primi passi, il Rotary, li ha compiuti nel 1928, epoca che ancora risentiva dei postumi traumatici della prima guerra mondiale. La città (come, del resto, il Paese) si stava riprendendo ma la vita sociale risentiva delle conseguenze di un conflitto che era stato voluto da pochi ma che era stato patito da quasi tutti. Però, non mancava la voglia di voltare pagina e costruire un futuro migliore. A cominciare da qualche novità in arrivo dall’America: per esempio, quel club che si presentava con un nome bizzarro: Rotary. Significava che ognuno poteva rappresentare il raggio di una ruota ognuna delle quali – da sola – non serviva a niente ma, insieme, costituivano un ingranaggio capace di correre. Insomma: l’unione fa la forza.

Eleonora Groppetti

Quell’associazione, a Novara, ha rappresentato una autentica novità. I Rotary in Italia erano soltanto cinque e, in Piemonte, soltanto Torino e Cuneo erano arrivati qualche mese prima. Fra i soci il mondo della nobiltà e della borghesia della provincia.
Vita breve, tuttavia, perché il fascismo, nel 1938, ritenendo di potere rappresentare ogni aspetto della vita sociale, ha preteso di sciogliere ogni altra istituzione che non fosse nata per diretta decisione del governo.
I Rotariani hanno dovuto attendere la fine della seconda guerra mondiale. Con la “liberazione”, la ruota gialla e azzurra ha ripreso a girare. E ad assicurare una presenza effettiva e solidale nella città e nella provincia.
Ogni volta interventi per restaurare opere d’arte compromesse dal tempo, per finanziare impianti a favore della sanità, per sostenere popolazioni in Italia o nel mondo colpite da qualche calamità. I rotariani impegnavano alcune ore del loro tempo per fare compagnia ai malati ricoverati negli ospedali e leggere loro qualche pagina di libro.
L’ultima iniziativa riguarda l’aiuto alla “Casa della Provvidenza”. Era nata nell’immediato dopoguerra a opera di Rina Musso, insegnante, antifascista, prima donna a essere eletto al consiglio comunale di Novara. Aveva immaginato di offrire un tetto e un’opportunità agli ex carcerati o alle donne che, venendo da periodi difficili, avevano bisogno di reinserirsi nella società. Per decenni, quegli impianti hanno rappresentato un esempio di solidarietà ma, adesso, le palazzine avevano necessità di un restyling.
Per raccontare il (quasi) secolo di vita del Club, i quattro giornalisti si sono divisi i compiti.
Lorenzo Del Boca, già editorialista della Stampa e presidente dell’Ordine nazionale e della Fnsi, ha messo a disposizione la sua vocazione per la storia e ha rintracciato la documentazione per testimoniare i primi passi della vita rotariana.

Gianfranco Quaglia

Gianfranco Quaglia, pure giornalista della Stampa, responsabile delle pagine provinciali e, adesso, presidente del “Consiglio di disciplina” del Piemonte, ha firmato i capitoli che documentano come il Club di Novara abbia operato per proteggere la memoria della città. Gli studi e le pubblicazioni sull’architetto Antonelli, progettista della cupola di San Gaudenzio. Il restauro delle bandiere sabaude utilizzate nel 1849 alla battaglia della Bicocca. I lavori sulla vita e le opere del vescovo Carlo Bascapè. Le memoria di Novara al tempo di guerra.
Eleonora Groppetti è titolare delle pagine culturali del bisettimanale “Corriere di Novara”. Il suo impegno, per questa pubblicazione, è stato ricostruire gli interventi rotariani per mettere a disposizione del pubblico il “fondo Coccia” dove stavano raccolti cento anni di cimeli musicali. Spartiti, libretti, biografie e fotografie. Poi locandine di opere, recensioni e, addirittura, i biglietti d’ingresso di qualche memorabile esibizione teatrale.

Marco Tolotti

I services definiti “sanitari” perché rivolti a favore dei malati e delle cure da assicurare loro sono stati l’argomento trattato da Marco Tolotti. Tolotti, professionalmente, si occupa di sport per l’emittente televisiva Sky. Abitualmente segue e commenta i campionati di pallavolo e i rally automobilistici. Per il libro sui 90 anni del Rotary, si è dedicato al resoconto delle ricerche che Giorgio Leigheb, ordinario di dermatologia all’università, ha condotto per studiare l’ulcera “del Buruli” e individuarne le possibilità i cura.
La pubblicazione è stata progettata a cavallo di due anni sociali e, quindi, con due presidenti. L’iniziativa è stata assunta da Paolo Cattaneo, nipote del presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro, già presidente della provincia di Novara e consigliere regionale. Alla presentazione del libro era giù succeduta Valentina Piasentà, architetto, dirigente di un’azienda agricola. (giornalistitalia.it)

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