Presidio di giornalisti guidati da Fnsi, Odg e Cdr Tg3 davanti al Tribunale di Roma

“Non archiviamo Ilaria Alpi e Miran Hrovatin!”

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

ROMA – “Noi non archiviamo il caso di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin”. Con questo slogan si sono radunati questa mattina, davanti al Tribunale di Roma in Piazzale Clodio, i rappresentanti di Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Usigrai, Cdr del Tg3, Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, associazione Articolo21 e rete NoBavaglio, per chiedere che non vengano archiviate le indagini sull’assassinio della giornalista e dell’operatore del Tg3, uccisi a Mogadiscio, in Somalia, il 20 marzo 1994 in circostanze ancora da chiarire.
Il presidio si svolge in concomitanza con l’udienza con cui il giudice per le indagini preliminari valuterà la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma. Tra i presenti, anche i rappresentanti del Circolo Legambiente del quartiere romano di Monteverde intitolato ad Ilaria Alpi.
Alla mobilitazione ha aderito anche l’assemblea dei Cdr e dei fiduciari della Rai: “Al di là della decisione del tribunale, noi non archivieremo mai – si legge in una nota dell’azienda – le giornaliste e i giornalisti della Rai Servizio Pubblico si impegnano a continuare a indagare per cercare verità e giustizia. Salutiamo con soddisfazione l’accordo contrattuale che prevede la costituzione del Nucleo di giornalismo investigativo, che va intitolato alla memoria di Roberto Morrione, che ne fu l’ideatore, e di Ilaria e Miran”.
L’assemblea sostiene anche la richiesta del Cdr del Tg3 al nuovo Parlamento di costituire una nuova Commissione d’inchiesta per fare luce sull’assassinio. (rai)

NUOVI DOCUMENTI, PROCEDIMENTO AGGIORNATO ALL’8 GIUGNO

Nuovi documenti inediti potrebbero riaprire l’indagine relativa all’omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, avvenuta il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio, in Somalia. Si tratta di una serie di intercettazioni che risalgono al 2012 tra soggetti somali che in Italia parlavano della morte della Alpi e del cameraman.
L’incartamento, proveniente dalla Procura di Firenze, è stata depositato oggi dal pm Maria Rosaria Guglielmi al gip nell’ambito dell’udienza fissata per discutere la richiesta di archiviazione che era stata avanzata nel luglio scorso dai pm romani. Il giudice Andrea Fanelli, alla luce di questa novità e dei documenti depositati dai legali della famiglia Alpi, ha aggiornato il procedimento al prossimo 8 giugno.
«Non voglio fare alcun commento, perché mi sono illusa troppe volte», ha detto Luciana Alpi, mamma della giornalista. (ansa)

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