NEW YORK (Usa) – Pandemia, disordini sociali e la turbolenta campagna elettorale per la Casa Bianca non hanno frenato la campagna abbonamenti del New York Times che, nel 2020, ha fatto registrare il suo record storico. Il quotidiano fondato il 18 settembre 1851 ha, infatti, superato i 7,5 milioni di abbonamenti, dei quali ben 2,3 milioni in più nel 2020 solo digitali. Gli abbonamenti al quotidiano cartaceo sono, invece, circa 833mila.
Un traguardo importante che consente al giornale di marciare spedito verso il raggiungimento del dichiarato obiettivo di raggiungere i 10 milioni di abbonati entro il 2025. Una marcia che non ha subito rallentamenti neppure quando, nel 2011, il Times ha iniziato a far pagare i contenuti online ed ha aumentato i prezzi di alcuni abbonamenti alle notizie digitali.
“The New York Times Company”, controllata dalla famiglia Ochs-Sulzberger, nel rapporto sul quarto trimestre 2020, evidenzia, infatti, la sottoscrizione di circa 627 mila abbonamenti digitali, un risultato che fa il paio con quello del secondo trimestre, quando i nuovi abbonamenti digitali furono 669 mila. Due periodi, dunque, caratterizzati dal lockdown imposto dalla pandemia (aprile-giugno) e dall’elezione del 46° presidente degli Stati Uniti (ottobre-dicembre).
«Nel 2020 – spiega l’amministratore delegato Meredith Kopit Levien – abbiamo raggiunto due traguardi chiave, che ci auguriamo durino: per la prima volta le entrate del digitale hanno superato quelle del cartaceo e quelle degli abbonamenti digitali, in rapida crescita, sono arrivate a costituire il flusso più importante per il giornale. Due pietre miliari che segnano la fine del primo decennio di trasformazione del Times».
La principale offerta digitale del Times, ovvero la sezione delle notizie, ha ottenuto 1,7 milioni di abbonati (+48% rispetto al 2019), per un totale di oltre 5 milioni di abbonamenti. Altre offerte digitali, come le app di cucina e giochi, hanno ottenuto più di 600mila abbonamenti nel 2020 (+66%), per un totale di circa 1,6 milioni.
Nel quarto trimestre, i ricavi degli abbonamenti digitali sono stati di 167 milioni di dollari (+37% rispetto allo stesso periodo del 2019), mentre il totale dell’anno è di 598,3 milioni di dollari (+30%). Le entrate totali degli abbonamenti nel 2020 sono aumentate del 10%, pari a 1,195 miliardi di dollari.
In calo, invece, gli annunci economici a causa delle chiusure e delle sospensioni delle attività commerciali durante la pandemia, che hanno imposto la riduzione o l’azzeramento dei budget di numerose aziende. Di conseguenza nel 2020 le entrate pubblicitarie sono diminuite del 26% (392,4 milioni, di dollari), delle quali il 39% relative al cartaceo. I ricavi della pubblicità digitale, invece, sono diminuiti appena del 2% rispetto all’anno precedente (90,1 milioni di dollari).
Soltanto nel quarto trimestre le entrate pubblicitarie cartacee sono diminuite del 38% (49,1 milioni di dollari), «ma – è scritto nella relazione della “The New York Times Company” – il declino della pubblicità stampata, seppur accelerato dalla pandemia, è correlato a tendenze più ampie».
Nell’ultimo trimestre il 65% delle entrate pubblicitarie totali (509,4 milioni di dollari), in crescita dello 0,2% rispetto al 2019, è stato fatturato dal digitale, rispetto al 54% dell’anno precedente. L’utile operativo rettificato è, invece, aumentato del 1,4% (97,7 milioni) rispetto al quarto trimestre del 2019 e dello 0,9% (250,6 milioni) rispetto al resto dell’anno.
«Con un miliardo di persone che leggono notizie digitali e circa 100 milioni di persone disposte a pagarle in inglese, non è difficile immaginare che, nel tempo, la base di abbonati del Times potrebbe essere sostanzialmente più ampia di quella che ci troviamo oggi», ha osservato Levien che, nel settembre scorso, ha raccolto il testimone di amministratore delegato da Mark Thompson che ha guidato il colosso americano per sette anni.
Nel trimestre in corso, The Times prevede un aumento di circa il 15% delle entrate totali degli abbonamenti e del 35-40% di quelle degli abbonamenti digitali. Le entrate pubblicitarie, invece, dovrebbero diminuire di poco meno del 20%.
The New York Times Company ha, infine, annunciato – per la seconda volta in un anno – un aumento dei dividendi da pagare agli investitori (da 6 a 7 centesimi per azione), che costerà circa 46,8 milioni di dollari all’anno. (giornalistitalia.it)