NEW YORK (Usa) – Sbatti il mostro in prima pagina: una frase fatta, che d’ora in poi potrebbe entrare tra gli idiomi del passato difficilmente comprensibili alle nuove generazioni. Questo perché uno dei quotidiani americani che più finora sta sperimentando una nuova vita sul web ha deciso di spostare la concorrenza tra le redazioni dagli spazi sulla “front page” alle varie piattaforme online.
Parliamo del New York Times: “E’ un passo piccolo ma significativo, destinato ad assicurare che le nostre piattaforme digitali siano molto meno ancorate alle chiusure delle pagine a stampa”, ha scritto il direttore Dean Baquet in una mail allo staff che ha annunciato cambiamenti in apparenza solo organizzativi, ma che in realtà nascondono un potenziale terremoto editoriale.
Sembra anni luce fa, ma il quotidiano della famiglia Sulzberger ha debuttato sul web nel 1997 e un decennio dopo il suo editore aveva dato cinque anni di vita all’edizione di carta. Siamo dunque in ritardo sulla tabella di marcia: anche se sono in costante aumento i lettori dell’edizione online su tablet o smartphone, il NYT cartaceo continua ad avere una vasta diffusione nazionale. Ma il cambiamento di questa settimana potrebbe essere un nuovo passo nella direzione indicata da Arthur Sulzberger nel 2007 a Davos.
Prima di oggi ogni redazione indicava i suoi temi caldi per la prima pagina nella riunione dei desk delle 13: “L’idea è di aggiornare questo processo, mantenendone il rigore, per adeguarlo all’era digitale”, ha spiegato il direttore. Da questa settimana in avanti le redazioni “dovranno competere per i migliori spazi online, non a stampa”, ha aggiunto Baquet.
Le storie migliori “verranno inserite in due liste privilegiate di tre o quattro articoli destinati a ricevere il miglior trattamento sul web, social media, telefonini e quanto altro verrà”. Le liste verranno decise in due riunioni giornaliere, alle 10 e alle 16: conterranno articoli originali e approfonditi piuttosto che breaking news.
La prima pagina di carta continuerà ad essere definita in una riunione del pomeriggio, “ma questo processo giocherà un ruolo molto meno importante”, ha scritto Baquet che già aveva criticato l’attenzione speciale riservata alla “front page”nel suo “Rapporto sull’Innovazione” diffuso alla fine dell’anno scorso: “Diamo alla prima pagina troppo energia e attenzione. La prima pagina definisce i nostri ritmi, consuma la nostra attenzione, definisce gli standard di successo della redazione”. Ora tutto cambia. (Ansa)
Del resto Sulzberger nel 2007 aveva dato 5 anni di vita alla carta. Che ora fa da spalla