BARI – Natale senza La Gazzetta del Mezzogiorno. Non era mai successo in 134 anni. Ma lo storico quotidiano di riferimento di Puglia e Basilicata, che fa risalire le sue origini al 1887, quando fu fondato il Corriere delle Puglie, poi assorbito dalla successiva e concorrente Gazzetta di Puglia, tornerà in edicola entro la metà di gennaio 2022.
Una assenza lunghissima, l’ultimo numero è uscito il 1° agosto: prima il sequestro delle azioni di Edisud e Mediterranea all’editore siciliano Mario Ciancio, con una gestione commissariale disastrosa (giornalisti ed altro personale lavorarono anche per mesi senza ricevere stipendio o ricevendo piccole anticipazioni); poi il dissequestro, ma con l’immediata decisione di Ciancio di far fallire l’azienda; la gestione della curatela fallimentare, dolorosissima e con ovvi effetti negativi su confezione del giornale e sua diffusione; il fitto di ramo d’azienda ad un gruppo imprenditoriale digiuno di editoria, che decise la cessazione delle pubblicazioni al 31 luglio; la infinita vicenda delle aste giudiziarie, con la definitiva aggiudicazione al tandem Miccolis-Albanese; la nomina del nuovo direttore, un interno Oscar Iarussi, professionista di grande e riconosciuta rilevanza, raffinato intellettuale, critico cinematografico di caratura internazionale, già a capo per lunghi anni delle pagine di cultura e spettacoli, quindi nell’ufficio del redattore capo centrale; e finalmente, due giorni fa, la firma dei contratti con la nuova società editrice, Edime, e l’inizio dei lavori di ricostruzione della rete di corrispondenti e delle trattative per l’organizzazione del lavoro, in vista, appunto, del ritorno in edicola.
E al lavoro tornano tutti i dipendenti della vecchia, e fallita, Edisud (tranne quelli dimessisi volontariamente perché hanno intrapreso altre attività): 136 lavoratori in tutto, 82 dei quali giornalisti. i contrattualizzati ex art. 1 (professionisti a tempo pieno) sono cinquantuno; gli art. 36 (pubblicisti con contratto part time) sono ventuno; gli art. 2 e 12 (collaboratori fissi, professionisti o pubblicisti, e corrispondenti con contratto di lavoro dipendente, pubblicisti) sono dieci.
Il comitato di redazione (composto dai giornalisti della sede centrale Ninni Perchiazzi, Michele De Feudis e Fabrizio Nitti, da Mimmo Mazza per le redazioni decentrate e Fabio Casilli per i pubblicisti) ha svolto un lavoro eccellente, riuscendo a salvare tanto le qualifiche in atto nella gestione Edisud (non quelle variate durante il fitto del ramo d’azienda) quanto, e soprattutto, le anzianità, elemento molto rilevante nelle buste paga dei giornalisti; nel cui computo entrano anche i mesi del fitto di ramo d’azienda e di sospensione delle pubblicazioni.
Inizia ora il confronto sull’elaborazione dell’organizzazione del lavoro; sulla nuova grafica; sulla nuova articolazione territoriale (saranno ripristinate le edizioni provinciali, che erano state malamente accorpate già sul finire della gestione Edisud ante sequestro), sulla riapertura di redazione fisiche: a Bari, sede centrale, e Potenza, si aggiungeranno quanto meno Foggia, Taranto e Lecce (per le altre Province ci si avvarrà eventualmente del telelavoro). L’entusiasmo dei redattori è forte; dopo anni di incertezze, di paure, di retribuzioni che non arrivavano o, se arrivavano, era ferocemente decurtate, e dopo già cinque mesi di sospensione delle pubblicazioni, il ritorno al lavoro ed il ritorno in edicola, con un buon accordo, costituiscono un grande successo e restituiscono serenità.
Il ritorno di una giornale fortemente radicato nei territori arricchisce il pluralismo dell’informazione, amplifica la voce delle comunità di Puglia e Basilicata, e rafforza il sistema complessivo del giornalismo nelle due Regioni: perché la concorrenza fa bene al giornalismo ai giornali ed ai giornalisti; ma fa soprattutto bene ai lettori ed alle popolazioni.
Da redattore di lungo corso della Gazzetta (agosto 1976/settembre 2012), e da componente di lungo periodo del suo comitato di redazione (1989/2012), insieme con quelli di Natale e per il nuovo anno, faccio al direttore Iarussi ed a tutti i giornalisti (contrattualizzati e no) dello storico quotidiano del Mezzogiorno, oltreché a tutti i lavoratori poligrafici ed amministrativi, i miei più fervidi auguri, ai quali si uniscono quelli di tutta la redazione di Giornalistitalia. (giornalistitalia.it)
Giuseppe Mazzarino