ROMA – Nastri d’Argento per i Documentari 2022 all’insegna del “cinema del reale”. Sono, infatti, i diritti civili e gli anni ’70 dei grandi cambiamenti sociali il filo conduttore del Premio organizzato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (Sngci) che, dal 1946, assegna il Premio dei Giornalisti per il Cinema.
Oggi sono state annunciate le cinquine per il gran finale della 76ª edizione in programma a Roma il 26 aprile. I finalisti sono stati scelti tra i 150 film usciti nel 2021 e visionati dal Direttivo Nazionale del Sngci in un panorama particolarmente ricco di temi, storie e personaggi che non dimentica l’attualità in un’annata ancora critica, siglata da interessanti testimonianze legate al presente in un fermento creativo speciale considerando le condizioni critiche vissute dal cinema per gli effetti della pandemia
Il 26 aprile i premi e le menzioni speciali si aggiungeranno ai film già annunciati oggi. Tra i titoli che completeranno il palmarès anche il Premio Valentina Pedicini in collaborazione con la Scuola Nazionale di Cinema Sede Sicilia e il Nastro a Ennio di Giuseppe Tornatore, documentario dell’anno.
I primi premi assegnati prima del gran finale vanno a Caterina Caselli, protagonista dell’anno per Una vita, cento vite di Renato De Maria, Eugenio Scalfari raccontato dalle figlie Donata e Enrica (con Anna Migotto) e il film di Francesco Zippel dedicato a Oscar Micheaux, storico supereroe del black cinema.
Le cinquine per il cinema del reale vedono in lizza: A declaration of love di Marco Speroni, L’acqua l’insegna la sete – Storia di classe di Valerio Jalongo, Let’s Kiss – Franco Grillini. Storia di una rivoluzione gentile di Filippo Vendemmiati, Onde radicali di Gianfranco Pannone e War is over di Stefano Obino.
Per la categoria Cinema Spettacolo Cultura la sfida è, invece, tra: Django&Django: Sergio Corbucci Unchained di Steve Della Casa e Luca Rea, Luigi Proietti detto Gigi di Edoardo Leo, Marina Cicogna – La vita e tutto il resto di Andrea Bettinetti, Per Lucio di Pietro Marcello e Senza fine di Elisa Fuksas.
La finale dei Docufilm è una lotta tra: Cùntami di Giovanna Taviani, Fellini e l’ombra di Catherine McGilvray, Il giardino che non c’è di Rä Di Martino, La macchina delle immagini di Alfredo C di Roland Seiko e La scelta di Maria di Francesco Miccichè.
Intanto, al film di Emanuela Giordano e Giulia Minoli Se dicessimo la verità è andato il Nastro della legalità assegnato in collaborazione con Trame, Festival dedicato ai libri sulle mafie. E un Premio speciale è stato assegnato a L’onda lunga – Storia Extra-ordinaria di un’associazione il film di Francesco Ranieri Martinotti dedicato ai 70 anni dell’Anac, documento importante che testimonia la storia di un cinema militante che ha cambiato la società, sullo schermo e oltre lo schermo, lottando contro ogni censura per un cinema e un Paese più democratico, libero e civile.
La seconda edizione del premio intitolato a Valentina Pedicini sarà, infine, una competizione tra: Climbing Iran di Francesca Borghetti, Corpo a corpo di Maria Iovine e Los Zuluagas di Flavia Montini. (giornalistitalia.it)
CINEMA DEL REALE
A DECLARATION OF LOVE di Marco SPERONI
L’ACQUA L’INSEGNA LA SETE – Storia di classe di Valerio JALONGO
LET’S KISS – Franco Grillini. Storia di una rivoluzione gentile di Filippo VENDEMMIATI
ONDE RADICALI di Gianfranco PANNONE
WAR IS OVER di Stefano OBINO
CINEMA SPETTACOLO CULTURA
DJANGO & DJANGO di Luca REA
LUIGI PROIETTI DETTO GIGI di Edoardo LEO
MARINA CICOGNA – LA VITA E TUTTO IL RESTO di Andrea BETTINETTI
PER LUCIO di Pietro MARCELLO
SENZA FINE di Elisa FUKSAS
DOCUFILM
CUNTAMI di Giovanna TAVIANI
FELLINI E L’OMBRA di Catherine MC GILVRAY
IL GIARDINO CHE NON C’E’ di Rä DI MARTINO
LA MACCHINA DELLE IMMAGINI di ALFREDO C. di Roland SEJKO
LA SCELTA DI MARIA di Francesco MICCICHE’
PREMIO VALENTINA PEDICINI
CLIMBING IRAN di Francesca BORGHETTI
CORPO A CORPO di Maria IOVINE
LOS ZULUAGAS di Flavia MONTINI