ROMA – Nasce a Roma l’Osservatorio Brand Reporter Lab, nuova realtà del mondo della comunicazione e dell’informazione, che si occuperà di condurre attività di analisi dello scenario aziendale ed editoriale italiano e internazionale per manager e decisori di organizzazioni pubbliche e private, oltre che di professionisti del settore.
L’Osservatorio nasce da un’idea di Carlo Fornaro e Diomira Cennamo, autori del libro “Professione Brand Reporter” (Hoepli, pagine 277, 21,17 euro) ed ha l’obiettivo di studiare le tendenze e gli approcci strategici per adottare il brand journalism nelle varie organizzazioni aziendali e pubbliche, attraverso la creazione di un gruppo di ricerca e l’avvio di attività mirate di formazione e di divulgazione culturale.
Grazie al Web, infatti, la comunicazione d’impresa si arricchisce di nuovi strumenti. Imprese e organizzazioni no profit possono comunicare direttamente con il proprio pubblico diventando editori e fare informazione. Un cambiamento epocale che richiede lo sviluppo di nuove competenze, radicate negli ambiti più tradizionali del giornalismo, del marketing e della comunicazione d’impresa. A queste se ne aggiungono altre, più specifiche della comunicazione digitale, nate in parte dalla fusione di tutti questi ambiti e quindi inedite.
Dal manuale, che guida in questo nuovo ambito professionale del brand journalism, da un punto di vista teorico e strategico, l’idea di dare vita all’Osservatorio che propone leve strategiche e pratiche ai nuovi professionisti dell’informazione, per suggerire ai manager approcci e percorsi organizzativi che li aiutino a strutturare la propria azienda come una vera media company.
L’iniziativa si avvale in partenza della collaborazione di primari soggetti come il Censis, le Università della Capitale Roma Tre e Tor Vergata, dell’agenzia di stampa Ansa, della Fieg, della compagnia assicurativa Unipol. Partner editoriale dell’iniziativa è la casa editrice Hoepli.
Brand Reporter Lab nella sua fase di avvio declinerà la sua attività lungo tre direttrici: l’Osservatorio propriamente detto, la Scuola di formazione, una Rete professionale.
Per Giuseppe Cerbone, amministratore delegato dell’Ansa, la presenza della prima agenzia di informazione nazionale “apporterà un contributo importante in termini formativi grazie alla forte esperienza operativa dei suoi giornalisti. A partire dalla materia prima, la notizia. Servirà poi ad approfondire il ruolo della tecnologia e dell’innovazione per supportare il processo evolutivo verso il nuovo giornalismo. L’Ansa – sottolinea Cerbone – ha aderito all’Osservatorio per capire e gestire al meglio i cambiamenti in atto”.
Anche la Fieg, attraverso il direttore generale Fabrizio Carotti, afferma di essere “interessata a comprendere come vanno coniugate le diverse forme di informazione. “Del resto – ricorda Carotti – di informazione ne esiste una sola: professionale, qualificata, certificata. Dobbiamo conoscere quali saranno gli sviluppi futuri, con l’evoluzione digitale in corso. Capire quali sono gli investimenti necessari, come segmentare le attività varie del mondo dell’informazione”.
Nel corso della presentazione dell’Osservatorio anche l’intervento di editor in chief di GE Reports, il magazine di Generale Electric, che, in collegamento da New York, ha spiegato come lavora la media company che dirige, esempio di riferimento del brand journalism targato Usa. (giornalistitalia.it)